Bufera su Valdegamberi: “La sorella di Giulia Cecchettin recita”. Verdi e 5S: “Si dimetta”. Zaia si dissocia
Stanno suscitando un vespaio di polemiche e reazioni di sdegno a 360 gradi le affermazioni del consigliere regionale veneto (Gruppo Misto), Stefano Valdegamberi. L’esponente politico veronese, noto per i colpi di testa e i cambi di partito, stamane in un post su Facebook ha accusato la sorella di Giulia Cecchettin, massacrata con venti coltellate dall’ex fidanzato Filippo Turetta, di recitare e di portare simboli satanici.
“Ho ascoltato a Dritto e Rovescio le dichiarazioni della sorella di Giulia. Posso dire – ha scritto Valdegamberi – che non solo non mi hanno convinto per la freddezza ed apaticità di fronte a una tragedia così grande ma mi hanno sollevato dubbi e sospetti che spero i Magistrati valutino attentamente. Non condivido affatto la dichiarazione che ha fatto. Mi sembra un messaggio ideologico, costruito ad hoc, pronto per la recita. E poi quella felpa con certi simboli satanici aiuta a capire molto…spero che le indagini facciano chiarezza. Società patriarcale?? Cultura dello stupro?? Qui c’è dell’altro? Basta andare a vedere i suoi social e i dubbi diventano certezze. Il tentativo di quasi giustificare l’omicida dando la responsabilità alla “società patriarcale”. Più che società patriarcale dovremmo parlare di società satanista, cara ragazza. Sembra una che recita una parte di un qualcosa predeterminato e precostituito. Forse mi sbaglio ed è solo la mia suggestione. (le foto che pubblico sono tratte dal profilo facebook della sorella intervistata e sono molto significative)”.
Il post tuttavia non si limita a questo: Valdegamberi passa al morboso setaccio i social della giovane, che deve ancora seppellire la sorella minore, rilanciandone una serie di contenuti giovanili e tacciandola di satanismo, senza peraltro rendersi conto che la felpa della ragazza riporta semplicemente il logo Thrasher, notissimo brand statunitense particolarmente in voga fra gli skaters (e non solo) di tutto il mondo.
Zaia si dissocia
Il presidente della Regione, Luca Zaia, ha subito preso le distanze: “Ho letto quanto scritto sui social dal consigliere regionale del Gruppo misto Stefano Valdegamberi: rispondo ora ai tanti che mi stanno chiedono che cosa ne penso. Sono parole dalle quali mi dissocio totalmente, nei concetti espressi e nelle modalità. Penso che sia il momento del dolore e del rispetto, non certo quello di invocare l’intervento di magistrati sulle dichiarazioni personali della sorella di una ragazza che ha perso la vita in questo modo tragico.Siamo tutti chiamati a una riflessione profonda, intima, e soprattutto a combattere ogni forma nella società di violenza sulle donne.Giulia Cecchettin è la 105esima vittima innocente in questo Paese; c’è un grande lavoro da fare per formare l’intera comunità; ben venga il lavoro nelle scuole, sulle nuove generazioni e sull’intero strato sociale”.
Le reazioni
Nessuna reazione o condanna dalle donne della giunta Zaia (Elisa De Berti, Elena Donazzan e Manuela Lanzarin), convinte probabilmente che le parole del “capo” siano sufficienti come risposta.
Le affermazioni di Valdegamberi, dichiarano invece la senatrice Barbara Guidolin e l’onorevole Enrico Cappelletti del M5S, “gettano ombre di disonore sull’intera comunità veneta. È inaccettabile che coloro che dovrebbero rappresentare la dignità e la compostezza nelle istituzioni si lascino andare a commenti sprezzanti e offensivi. Valdegamberi anziché limitarsi ad esprimere condanna e solidarietà alla famiglia Cecchettin, ha formulato affermazioni inopportune e insensibili, sminuendo il dolore e lo sfogo di chi è stato vittima di una violenza indicibile. Questo non solo offusca la gravità della situazione, ma rappresenta un mancato rispetto per la sofferenza delle persone coinvolte”.
“Zaia chiede che ci sia uno sforzo per educare i giovani – proseguono – quando la Lega ha votato contro tutti gli emendamenti per introdurre l’educazione all’affettività nelle scuole. Non solo hanno votato contro, ma hanno attaccato duramente le opposizioni, chiedendo in aula di farcela nelle sedi di partito l’educazione affettiva. Adesso questo Valdegamberi in crisi di astinenza da visibilità se ne esce con una simile offesa e sciocchezza. Chiediamo le immediate dimissioni di Valdegamberi, Zaia verifichi meglio da chi è circondato”.
Così invece il portavoce dell’opposizione nell’assemblea legislativa veneta Arturo Lorenzoni, che con Valdegamberi condivide la partecipazione al Gruppo Misto: “Prendo le distanze con determinazione da quanto scritto su un post dal consigliere regionale Stefano Valdegamberi. Inconcepibile voler usare il dolore di una famiglia per esprimere una lettura ideologica di quanto accaduto. Così come permettersi di giudicare la sorella di Giulia in questo momento, per giunta con tesi che sembrano indietro di almeno mezzo secolo, quando lo stupro era reato contro la morale, non contro la persona. Spero che il collega ritratti al più presto”.
La replica di Valdegamberi
“Un commento di non condivisione rispetto a dichiarazioni che minimizzano la responsabilità personale dell’omicida per cercare una responsabilità nel presunto ‘modello patriarcale’ – ha replicato Valdegamberi – non pensavo suscitasse una tale violenza di reazioni, con minacce di morte. L’idea dell’amore come possesso personale, in funzione egoistica di sé stessi e del proprio soddisfacimento e non del bene dell’altro, fortemente promossa ed esaltata nella nostra società, genera mostri ovunque. L’amore è l’antitesi dell’egoismo ma nessuno educa a questo e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. L’ipernarcisismo dell’egoistica cultura dominante del successo a ogni costo che domina ovunque nella nostra società, non accetta la sconfitta, non accetta il ‘no’ di una fidanzatina che non vuole stare con te. Quando gli insegnanti rimproverano un nostro figlio, cosa facciamo? Corriamo a rimproverare gli insegnanti: il figlio ha sempre ragione. Non esistono per lui i ‘no’, ma solo i ‘sì’: poi ci meravigliamo se ci troviamo dei mostri con la faccia da bravi ragazzi, in casa. Altro che società patriarcale o non patriarcale. Se poi scopro dai social media che l’appello viene fatto da una ragazza che abbraccia ed esalta simboli di satanismo, che tutto sono tranne che amore e fratellanza, non posso pormi degli interrogativi?”.