Caccia, vittoria degli animalisti: il Tar veneto sospende l’abbattimento di 5 specie in pre-apertura

Ghiandaia

Soddisfazione delle associazioni ambientaliste per la decisione del Tar del Veneto, che oggi ha sospeso la caccia a cinque delle sette specie autorizzate nelle giornate di pre-apertura del Calendario venatorio 2020-2021. Accogliendo il ricorso di Lipu Wwf, Enpa, Lav e Lac la prima sezione del Tribunale amministrativo regionale del Veneto, presieduto da Maddalena Filippi, ha così annullato – a partire da domani 2 settembre – “l’abbattimento in preapertura della specie della gazza, della ghiandaia, della cornacchia grigia e nera, nonché della tortora selvatica”.

Specie ritenute dalle associazioni grave stato di conservazione. “Prendo atto del decreto di sospensiva – dichiara l’assessore all’agricoltura e alla caccia Giuseppe Pan – adottato in via cautelare, dato che la camera di consiglio non poteva riunirsi prima del 2 settembre. Osservo che la sospensiva non riguarda il prelievo venatorio in pre-apertura di merlo e colombaccio, specie in sovrannumero, secondo le valutazioni dei nostri tecnici e dell’Ispra, analogamente alle altre cinque indicate dal calendario regionale faunistico-venatorio e oggetto del provvedimento del Tar. Specifico inoltre che la sospensiva non interessa l’apertura della stagione venatoria che rimane confermata per tutte le specie”.

“Spiace che questa decisione, che risponde in modo puntuale e solerte alle istanze dei ricorrenti senza peraltro entrare nel merito del bilanciamento degli opposti interessi – prosegue l’assessore – venga a cadere nei giorni della vendemmia e delle raccolte ortofrutticole, quando la presenza in sovrannumero di alcune specie invasive come i corvidi, rappresenta una minaccia ancor più grave per coltivazioni e raccolti. Convocherò con urgenza le associazioni del mondo venatorio per informarle e valutare insieme le prossime azioni da intraprendere in sede amministrativa e legale”.

Di parere diverso le associazioni che – indicando ben cinque motivi – hanno effettuato il ricorso e il consigliere regionale Andrea Zanoni. “Questa è una vittoria delle associazioni ricorrenti alle quali va il mio personale ringraziamento, ma anche di tutti i veneti che amano la natura e che oggi possono festeggiare. Zaia – ha scritto oggi il consigliere regionale del Partito Democratico su Facebook – poteva evitare questa figuraccia se solo avesse ascoltato le nostre richieste dello scorso giugno, quando con la collega Anna Maria Bigon gli chiedemmo di vietare la caccia alle specie in declino e di ascoltare le indicazioni tecnico scientifiche dell’Ispra, che chiedeva anche di escludere la tortora selvatica dalla preapertura”.

“Ha invece approvato un calendario sotto la dettatura delle associazioni di caccia – spiega Zanoni – preferendo assecondare la loro ingordigia dato che nemmeno con la crisi ambientale vogliono rinunciare a sparare a specie in declino oggi seriamente minacciate dai cambiamenti climatici. Mi auguro che i cittadini veneti, che per la stragrande maggioranza sono per la tutela della natura e degli animali, il prossimo 20 settembre giorno di apertura generale della caccia, quando si recheranno alle urne ricordino, magari aiutati dal rumore delle schioppettate, l’importanza del loro voto”.

Intanto, già oggi Federcaccia si è rivolta alla Regione Veneto per chiedere un immediato intervento: “Abbiamo già provveduto a richiedere alle istituzioni regionali – afferma il consigliere di presidenza nazionale Oscar Stella – una immediata delibera che consenta già da domani il prelievo della tortora selvatica. Ricordo che il Ministero e Ispra ritengono corretta una previsione di due giornate di prelievo in preapertura alla specie con un prelievo massimo di cinque capi giornalieri. Altri Tar hanno già ritenuto sufficienti le motivazioni prodotte dal nostro Ufficio studi e ricerche a sostegno della preapertura alla tortora, quindi mi aspetto dalla Regione un urgentissimo riscontro che risolva questa assurda penalizzazione dei cacciatori del Veneto”.