Calano gli iscritti nelle scuole. Donazzan: “In Veneto meno 7.142 alunni, numero pari alla vallata della Valbrenta”
I dati relativi alle iscrizioni alle classi prime per l’anno scolastico 2022/23 diffusi nei giorni scorsi dall’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto, confermano il trend in diminuzione degli studenti. Sono 35.442 gli iscritti al primo anno della primaria, con una differenza negativa rispetto all’anno precedente di 3.295 alunni, le richieste alla secondaria di primo grado sono 41.973 con un meno 3.202 su base annuale. Per quanto riguarda la secondaria di secondo grado gli iscritti sono 41.546, con un dato negativo di 644 iscritti. In totale mancano all’appello, rispetto all’anno scolastico precedente, ben 7.141 iscritti. A Vicenza il totale degli iscritti al prossimo anno scolastico sono 22.193 con un meno 4,2 per cento rispetto al 2021-2022 quando il totale degli alunni era 23.172.
l’Assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro Elena Donazzan commenta con grande rammarico una serie di numeri che seguono al calo delle nascite. “È come se scomparisse l’intera vallata della Valbrenta e, oramai da un decennio, in Veneto scompare una vallata all’anno. –Dichiara Donazzan- Continua, purtroppo, questo dato drammatico della denatalità che si manifesta in tutta la sua evidenza nelle iscrizioni ai primi anni della scuola dell’obbligo. Quest’anno tra scuola primaria e secondaria in Veneto si segna un meno 7.142 iscritti al primo anno, solo per la primaria meno 3.295”.
“Ogni anno, da oltre un decennio, è un bollettino che declina in concreto cosa implica
il drammatico fenomeno della denatalità nella nostra regione – precisa ancora Elena
Donazzan -. Nemmeno gli immigrati stranieri, che fino a qualche anno fa, incidevano
positivamente sul saldo delle nascite e delle iscrizioni alle nostre scuole ora sembrano
più incidere sul trend e sembra si siano adeguati alla tendenza negativa del Veneto e
dell’Italia tutta”.
I numeri di maggiore impatto rispetto alla diminuzione degli iscritti alla scuola
primaria si registrano nelle province di Verona (-819), Treviso (-725) e Padova (-567),
ma andando a vedere le percentuali Rovigo evidenzia il trend più negativo (-12,6%),
seguita da Verona (-10,3%) e Treviso (-9,8%).
“Senza nuovi nati non possiamo pensare alla sostenibilità – conclude l’Assessore
Donazzan -. La sostenibilità sociale non è solo quella legata al green, ma anche della tenuta economica di una comunità. Più di altre nazioni l’Italia sconta, soprattutto in
occasione delle attuali emergenze, la capacità di vedere e programmare. Oggi non è
più rinviabile una iniziativa forte a sostegno alla vita, alla maternità e alla famiglia”.