Report/Veneto, il dg della sanità Flor querela Crisanti per il caso dello studio sui test rapidi
Il professor Andrea Crisanti è indagato per diffamazione. A presentare l’esposto in Procura a Padova è stato il suo ex direttore ospedaliero, Luciano Flor, attraverso Azienda Zero, già prima delle polemiche roventi scaturite all’indomani del servizio giornalistico d’inchiesta della trasmissione Report, andato in onda lunedì sera su Rai 3. Con un “fuori onda” dello stesso Flor che ha messo in imbarazzo politici e dirigenti sanitari che hanno gestito l’emergenza sanitaria in Veneto, e altri punti oscuri sollevati nel corso del servizio su cui le forze d’opposizione hanno chiesto chiarimenti, pretendendo il presidente Luca Zaia a riferire all’assemblea.
A fronte della pioggia di dichiarazioni andati in scena nel corso della settimana, tra repliche, controrepliche e smentite, è emerso nelle scorse ore che già a marzo era stata presentata quella che di fatto rappresenta una querela, ipotizzando il reato di diffamazione da parte del noto microbiologo italiano, tutt’oggi direttore dell’unità operativa di Microbiologia e Virologia dell’azienda ospedaliera dell’Università di Padova. A darne notizia è l’Ansa, con una breve nota che riportiamo per intero.
“Il microbiologo Andrea Crisanti – si legge – è indagato dalla Procura di Padova dopo una segnalazione di Azienda Zero, il braccio operativo della Regione, secondo la quale le critiche dello scienziato al sistema di prevenzione Covid – in particolare l’uso generalizzato dei test rapidi – avrebbe gettato discredito sulla sanità veneta. Il fascicolo è stato aperto all’inizio di marzo, e vede i magistrati procedere per l’ipotesi di diffamazione”. Da ricordare come la stessa Procura patavina sia stata attivata a loro volta per appurare l’affidabilità dei test anti-Covid “rapidi” e valutare eventuali frodi nel sistema delle forniture pubbliche.
Una nuova “vampata” che va ad accrescere le tensioni tra lo scienziato che fu “braccio destro” sul piano epidemiologico-sanitario di Zaia nel corso della prima ondata, finito al centro di una querelle animosa dopo lo studio – o approfondimento non autorizzato secondo la tesi difensiva del direttore generale Flor – sull’effettiva attendibilità dei tamponi antigenici utilizzati in Veneto alla vigilia della seconda ondata della pandemia, lo scorso autunno.
Immediati i commenti da parte delle forze politiche regionali che in questi giorni si sono inserite nel dibattito alla notizia delle indagini indirizzate al professor Crisanti. Il quale, almeno per ora, non ha espresso commenti in merito.