Giulia e Filippo ancora introvabili, le ricerche anche in Val Pusteria. Fascicolo aperto per tentato omicidio
A distanza di ormai cinque giorni e mezzo dalla scomparsa nel nulla dei due giovani veneti di 22 anni, Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, si apprende che le ricerche a tappeto della vettura – una Fiat Grande Punto di colore nero – e dei due studenti si sono spostate dal Veneto e dal Friuli Venezia Giulia al Trentino Alto Adige, ai confini con l’Austria, e più precisamente in Val Pusteria.
Ieri intanto, è andata tristemente deserta la sessione di laurea che avrebbe dovuto vedere la 22enne di Vigonovo, nel Veneziano, discutere la tesi di Ingegneria Biomedica al termine del triennio di studi universitari a Padova.
Nel frattempo, oltre alle rispettive denunce di scomparsa presentate dai genitori, si aggiunge un fascicolo d’inchiesta in Procura di Venezia con ipotesi di reato di tentato omicidio a carico del giovane padovano, residente a Torreglia. La notizia è stata ufficializzata nella mattinata di venerdì. Sarebbero in corso in queste ore delle non meglio precisate perquisizioni, come recita il comunicato della procura lagunare. Non sono ancora emersi (al pubblico) intanto gli esiti di laboratorio sul confronto tra sangue e capelli raccolti e refertati in un parcheggio della zona industriale di Fossò, sempre nel Veneziano, e il dna di Chiara, a cui si aggiunge la visione dei filmati di videosorveglianza dell’azienda attigua, la Christian Dior.
A nulla finora sono valsi invece gli appelli a lui rivolti dei familiari dello studente, letti dalla madre di fronte alle telecamere e ai microfoni alle tv locali. Della sparizione dei due veneti si è occupata la trasmissione “Chi l’ha visto?“, in onda sui canali della Rai mercoledì sera con in collegamento la sorella e il padre di Giulia Cecchettin dal loro salotto di casa, in cui si è approfondita la vicenda personale dei due compagni di studi, ricordando che avevano intrattenuto una relazione sentimentale fino al mese di agosto scorso, pur continuando in seguito a frequentarsi.
A decine le segnalazioni giunte al 112 e ai contatti parentali in questi giorni, tutte vagliate da chi sta lavorando al caso della doppia scomparsa, buona parte però fuorvianti o ritenuti non credibili. Una “pista” concreta, invece, porterebbe appunto in Val Pusteria, mantenendo il dovuto riserbo per non ostacolare le ricerche, che stanno coinvolgendo anche casolari di montagna e luoghi isolati, laghi e corsi d’acqua, temendo la peggiore delle ipotesi relativa alla sorte toccata alla laureanda veneziana. Sarebbero circa 200, a vario titolo, i soggetti impegnati nei sopralluoghi nel Triveneto.
Le province di Treviso e Venezia le più battute, nei dintorni proprio di Fossò, dove è stato disposto di setacciare ogni angolo di terreni incolti, fossati, luoghi abbandonati e corsi d’acqua, anche con l’ausilio di sommozzatori. Risalgono a domenica gli ultimi avvistamenti della Grande Punto, in due paesi del Trevigiano e in provincia di Pordenone. Poi, l’auto avrebbe preso la direttrice di Longarone e delle montagne, facendo perdere le proprie tracce