Ciclone sul Rio Grande do Sul, terra di emigranti veneti. Oltre 30 morti e 5 mila evacuati
Paesi interi e paesaggi devastati dall’alluvione che da 72 ore ha colpito il Sudamerica e in particolare lo stato federale del Rio Grande do Sul, nel sud del Brasile ai confini con l’Uruguay, terra cara ai discendenti di migliaia di emigranti vicentini e veneti. Dove tante località riportano ancora oggi alle origini nella toponomastica, come a Nova Bassano – una delle città più ccolpite – e Nova Schio e dove c’è perfino un Monte Berico a Caxias do Sul. In tanti, qui, parlano un dialetto derivato da quello veneto, chiamato “talian“.
Il bilancio del maltempo, già pesante, che si è abbattuto in questa regione, è destinato a salire. Da uno sguardo ai quotidiani on line in lingua portoghese si parla di almeno 5 mila residenti costretti a lasciare le loro abitazioni su ordine di evacuazione delle autorità. Non si contano i feriti, e sarebbero almeno 30 le vittime accertate, circa 200 i dispersi.
Alcuni centri urbani come Santa Teresa sono sommersi da acqua e fango, allo stesso modo strade e piazze, alcuni ponti sono stati travolti da torrenti e fiumi in piena. Ma è solo una delle 50 tra città e paesi in emergenza. Tutti sarebbero brasiliani per cittadinanza, stando a quanto noto per ora tra le vittime non ci sarebbero italiani all’estero per turismo o per motivi di lavoro, ma buona parte di essi costituiscono proprio discendenti di etnie europee: pronipoti e nipoti di emigrati da Veneto e Lombardia e tedeschi per lo più.
Per l’Italia, furono tra gli 80 mila e i 100 i nostri connazionali ad emigrare nella parte meridionale del Brasile solo tra la fine dell’800 e gli anni duri della prima Guerra Mondiale. Qui dove oggi vive la seconda comunità italiana più numerosa dopo quella della metropoli di San Paolo. Oltre ai nomi dati a paesi e città e alla lingua popolare parlata, lo dimostrano i tanti cognomi che portano uomini e donne nati nel Rio Grande do Sul, di chiara derivazione veneta. Solidarietà in questi giorni viene espressa da più parti, ieri anche dal Presidente della Regione Veneto. “Sto seguendo con apprensione e dolore le notizie che giungono dal Rio Grande do Sul – scrive Zaia – dove un ciclone ha causato lutti e distruzione. Una sciagura che sentiamo come fosse avvenuta nella nostra stessa terra per i legami storici, linguistici e di costumi che ci legano a quell’area. Ho scritto al Governatore Edgardo Cavalheiro Leite per esprimere fraternamente la solidarietà a nome dei Veneti. La Regione resta a disposizione per valutare eventuali modalità di aiuto e collaborazione ove possibile”.
Sulla stessa linea Aldo Rozzi Marin, avvocato di origine cilene con studio a Vicenza e qui in veste di presidente dell’Associazione Veneti nel Mondo: Abbiamo appreso subito con apprensione di questa ondata di maltempo le Rio Grande do Sul, causando danni e vittime in una terra dove vive una popolazione a maggioranza di origine veneta. Siamo in contatto con alcune associazioni locali a cui abbiamo manifestato tutta la nostra vicinanza, gente he ben conosciamo essendo stati in quei luoghi più volte in passato, dove tradizioni, cultura e lingua veneta sono sempre vive. Lì siamo sempre stati ricevuti e ospitati come fratelli – conclude Rozzi Marin -, ed è quindi un momento triste anche per noi, sapendo che dei nostri ‘fratelli d’oltreoceano’ sono in difficoltà”.
Proprio in questi giorni si trova in Veneto ed è stato ricevuto a Palazzo Ferro Fini a Venezia una personalità della cultura veneto/brasiliana che vive proprio in aree colpite dall’ondata di maltempo eccezionale. Si tratta di Paolo Josè Massolini insignito l’altro giorno del Premio “Eccellenza Veneta”, con avi di Lerino di Torri di Quartesolo, il quale farà rientro in patria nei prossimi giorni. Fa parte del Comitato Nazionale del Talian (Comtalian), è organizzatore di numerose attività di valorizzazione della lingua e della cultura veneta, come ad esempio degli incontri nazionali dei diffusori del Talian (veneto-brasiliano) giunti alla XXVII edizione.