Costi energetici alle stelle, rette nelle case di riposo in aumento fino a 400 euro al mese

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Nel riquadro, Roberto Volpe Presidente di Uripa

L’aumento dei costi energetici si fa sentire ovunque, anche le Rsa venete sono colpite dall’impennata delle bollette che ricadrà inevitabilmente sulle famiglie degli anziani ospiti nelle varie strutture. Le fatture dell’energia elettrica sono aumentate del 63% in un solo mese, da giugno a luglio 2022, nell’ultimo biennio è stato registrato un astronomico +1061% da luglio 2020 allo stesso periodo del 2022. Per questo motivo Roberto Volpepresidente di Uripa, voce di Rsa pubbliche e private in Veneto, ha scritto
direttamente al Presidente del Consiglio Draghi ed ai Ministri Franco, Bonetti, Bianchi,
Speranza e Stefani per chiedere un intervento urgente per case le di riposo, asili nido e
scuole dell’infanzia.

Senza un aiuto – scrive Volpe – che potrebbe trovare spazio emendando il disegno di
legge recante misure urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali e industriali, che sarà oggetto di discussione presso il Senato Martedì 6 settembre e alla Camera martedì 13 settembre, le rette delle case di riposo potrebbero essere aumentate di oltre 400 euro al mese (13/14 euro al giorno/ospite) e di 18/20 euro mese/bambino per quanto attiene le Scuole dell’Infanzia e gli Asili nido ovvero, oltre il 10% delle tariffe/rette
attualmente pagate oggi dagli utenti di questi servizi”.

Prosegue Volpe nell’appello a Draghi e ai Ministri del suo Governo: “Non vogliamo pensare nemmeno per un momento che il Governo abbandoni al dissesto economico i gestori di questi fondamentali servizi quali l’assistenza socio sanitaria llea persone anziane in condizione di non autosufficienza e i servizi educativi per l’infanzia. Sarebbe per altro inspiegabile una scelta diversa in un contesto che ci vede il secondo Paese al mondo per tasso di invecchiamento e tra gli ultimi come tasso di natalità”.

Sullo stesso tema, lo scorso 7 luglio Volpe per Uripa aveva rivoto un analogo appello a
tutte le parlamentari e i parlamentari eletti in Veneto. Erano stati informati dell’iniziativa anche il Presidente del Veneto Luca Zaia, l’Assessore alla salute Manuela Lanzarin e tutti i sindaci del Veneto chiedendo il loro sostegno.
Siamo dinanzi ad un bivio – continua Volpe –portare in dissesto gli Enti o alimentare uno
scontro sociale con le famiglie che non sarebbero in grado di assorbire questi costi che si
assommano agli altri aumenti che hanno colpito i beni primari come certifica il tasso
inflattivo in costante ascesa. E’ retorico parlare del problema della non autosufficienza e della scarsa natalità se poi ci giriamo dall’altra parte e facciamo finta che il problema originato da questa situazione sia solo in capo ai Consigli di Amministrazione dei nostri Enti”.

Senza un intervento a favore delle nostre strutture, conclude Volpe, ci troveremmo dinanzi
al paradosso che le famiglie dovranno pagare gli aumenti di due bollette (salatissime);
quella della casa dove vivono e quella della casa (di riposo) dove vive il loro genitore!
Se verranno a mancare questi sostegni dovendo così intervenire sulle rette daremo
indicazione agli Enti che il peso di questo rincaro per i consumi energetici trovi riferimento
esplicito in una precisa voce della fatturazione così il problema sarà chiaramente
esposto”.