Covid-19, da oggi Veneto di nuovo in zona arancione. Domani riaprono le scuole
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Entra in vigore oggi il nuovo Decreto del Governo con le restrizioni in vigore – a seconda delle diverse fasce di colore – fino al 30 aprile: niente zona gialla per un mese, l’Italia sarà solo rossa o arancione.
In questo contesto, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato il decreto che riporta il Veneto in zona arancione dopo settimane di “rosso”. Ecco di seguito, in sintesi, le principali disposizioni valide nella nostra regione (qui alcune schede più approfondite).
Coprifuoco. Rimane il divieto di circolare tra le 22 e le 5, salvo motivi di lavoro, di salute o urgenze, da giustificare con l’autocertificazione.
Scuole. Da domani 7 aprile riaprono gli asili nido, le primarie e le medie. Ritorno sui banchi in presenza anche per le superiori, ma fino a un massimo del 75% ed il resto in Dad.
Spostamenti. Rimane in vigore il divieto di spostamento tra le regioni. È possibile spostarsi dalla Regione di residenza solo per motivi di lavoro, di salute o per urgenze. In questo caso, gli spostamenti vanno giustificati con l’autocertificazione.Chi vive nei piccoli Comuni sotto i 5000 abitanti può spostarsi in un raggio di 30 km dalla propria abitazione, esclusi i capoluoghi di provincia.
Visite a parenti ed amici. Per le zone arancioni sono possibili visite private a parenti o a amici a un massimo di due persone che potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni e le persone con disabilità o non autosufficienti conviventi.
Seconde case. Si possono raggiungere, se proprietari, titolari di un contratto d’affitto antecedente al 14 gennaio 2021.
Bar e ristoranti. I bar e i ristoranti restano aperti solo per asporto (per i ristoranti fino alle 22, per i bar senza cucina fino alle 18). Consegna a domicilio sempre consigliata. Consumazione sempre vietata all’interno dei bar e ristoranti e nelle immediate vicinanze nonché in piazze o lunghi pubblici.
Acconciatori ed estetisti. Aperti in zona arancione.
Negozi. Esercizi commerciali tutti aperti, con i consueti orari, nel rispetto dei protocolli e delle misure anti contagio. Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie
Cinema e teatri. Chiusi
Sport. Sospese tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto, anche se aventi carattere ludico-amatoriale. Si può svolgere però l’attività sportiva di base (ma anche l’attività motoria) presso centri e circoli sportivi all’aperto, sia pubblici sia privati. Rimangono vietati gli sport di contatto: non si può giocare a beach volley in un centro sportivo, non si può giocare a calcetto o a basket al parco, non si possono fare allenamenti di gruppo a livello amatoriale. Atleti che competono in campionati di livello nazionale possono invece allenarsi (decisione a discrezione delle singole società), anche se i campionati sono sospesi. Tennis e padel, invece, che non rientrano negli sport di contatto, si possono praticare nei centri sportivi all’aperto predisposti per queste attività.Sospesa l’attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali, “fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e per le attività riabilitative o terapeutiche”.
Per quanto riguarda le riaperture il Governo potrà prevedere deroghe alle misure di contenimento del coronavirus in base dell’andamento dell’epidemia e in relazione allo stato di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini.