Covid-19, Zaia presenta il piano per l’autunno e scarica Crisanti per far posto a Rigoli
❌❌❌ IN DIRETTA PER TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SULLA SITUAZIONE CORONAVIRUS IN VENETO. PRESENTATO IL PIANO DI SANITÀ PUBBLICA. ❌❌❌
Pubblicato da Luca Zaia su Venerdì 7 agosto 2020
Con linguaggio bellico e colorato, Zaia ha definito più volte il piano d’azione per l’autunno-inverno “l’artiglieria pesante”, che dovrà fronteggiare ogni eventualità di ritorno importante del Covid-19 e che è stato approvato dalla Giunta regionale, dopo l’avallo del proprio Comitato Scientifico.
Il documento delinea un rafforzamento a 360 gradi dell’organizzazione sanitaria e territoriale in tema di prevenzione e cura e prevede sei “macroaree”: i Dipartimenti di Prevenzione per le attività di sanità pubblica finalizzata alla prevenzione, monitoraggio e contenimento dell’epidemia; la capacità diagnostica delle rete dei laboratori di microbiologia anche con l’integrazione di nuovi test disponibili sul mercato; l’assistenza sanitaria territoriale per la presa in carico a domicilio; la rete dell’emergenza-urgenza (118 e Pronto Soccorso); l’assistenza ospedaliera per i casi più gravi che richiedono il ricovero in terapia intensiva, subintensiva, e in malattie infettive; il massimo utilizzo dei sistemi informativi regionali e di biosorveglianza per il monitoraggio dell’epidemia.
“Nei mesi scorsi – ha detto il Presidente – abbiamo guardato in faccia il virus, abbiamo acquisito esperienza, conoscenza e capacità organizzativa grazie al lavoro di una squadra eccezionale. Adesso mettiamo a frutto il tutto con un Piano che non lascia nulla al caso. Avremo una diagnostica ancora più celere con una capacità giornaliera di 32 mila tamponi, cui aggiungere i nuovi test rapidi e la nuova tecnica del pooling grazie alla quale si è in grado di processare più tamponi in un’unica provetta utilizzando una sola dose di reagente. Un fattore fondamentale per l’autunno-inverno, quando dovremo affrontare il probabile sovrapporsi dell’influenza stagionale e dell’eventuale Covid con molti sintomi simili e garantire a tutti la diagnosi. Gli ospedali sono pronti ad affrontare situazioni pesanti con tutte le dotazioni potenziate e il territorio è rafforzato con le Unità Speciali di Continuità Assistenziale e il ruolo insostituibile dei medici di medicina generale ai quali sarà affiancato un infermiere di famiglia ogni 4 medici di medicina generale”.
Particolare attenzione viene posta all’aspetto territoriale, nell’ambito del quale si conferma la validità del modello Veneto delle cure primarie, organizzato in medicine di gruppo integrate, e della sua evoluzione in team di assistenza primaria. Sul piano ospedaliero sono previsti corposi investimenti: 81,9 milioni per il potenziamento di posti letto e strutture; 16,1 milioni per i Pronto Soccorso.