Covid “in aula”, giro di vite: Dad e isolamento per (minimo) 48 ore con un alunno contagiato
La proliferazione dei casi di contagio nella fascia d’età scolastica dell’obbligo costringe la Regione Veneto a rivedere le regole emergenziali legate al Covid-19. Se un membro della classe risulterà sotto contagio del virus, tutti a casa i compagni con lezioni che proseguono in modalità di didattica a distanza e tampone (molecolare) obbligatorio prima del rientro in aula. A tutti gli effetti, però, fino al “reintegro”, si parla ora di quarantena per gli alunni.
A disporlo è stato in queste ore il Dipartimento di Prevenzione con comunicazione inoltrata ad Azienda Zero e a tutti gli apparati regionali, parlando di “rimodulazione temporanea del protocollo sanitario”. I casi di positività emergenti dalla scuola in Veneto vanno incontro a una gestione più stringente in ragione dell’incidenza nella fascia di età delle primarie che si sta avvicinando all’1% della popolazione.
CONTAGI A SCUOLA. Per la precisione, nella fascia 6-10 anni, il dato è di 873,3 alunni contagiati su 100 mila abitanti. Significa un caso emerso in media ogni quattro o cinque classi di scolari, con conseguente ricorso alla didattica da remoto. Il documento firmato dalla direttrice del dipartimento, la dottoressa Francesca Russo, è stato formulato a inizio settimana e subito applicato dopo la comunicazione alle Ulss territoriali e ai dirigenti scolastici. Nell fascia 11-13 anni riferita al 1° grado delle scuole secondarie dell’obbligo (ex medie), il dato è appena meno preoccupante con 661,3 casi rilevati nell’ultima settimana (sempre in rapporto a 100 mila).
COSA CAMBIA. In virtù dell’allerta legata alla circolazione della variante Omicron – come spiega la circolare firmata da Russo -, è stato disposto anche il rafforzamento del contact tracing a tutti i livelli, compreso quello scolastico, come misura definita temporanea per contrastare l’aggravarsi del quadro epidemiologico. D’ora in poi viene reso obbligatorio il periodo di quarantena per gli studenti con un compagno di corso positivo fino all’esito del primo tampone di controllo, da far effettuare entro le 48 ore all’interno dei servizi sanitari delle Ulss. Con ulteriori “tempi tecnici” fissati in altre 24 ore per comunicare gli esiti di positività o negatività al tampone.
Non sarà più consentito, quindi, visto l’isolamento di fatto e perentorio imposto dalla nuova circolare, partecipare ad esempio ad attività sportive pomeridiane/serali o altre affini fino al termine della quarantena configurata come periodo di sorveglianza. Solo il certificato di negatività in seguito al tampone potrà consentire il libero movimento. Una nuova regola già peraltro richiesta su più fronti che pone fine al paradosso della presenza in classe vietata abbinata alla socialità che rimaneva concessa in ambiti extrascolastici, rimandando solo al senso di responsabilità di ragazzi e famiglie.
CASISTICA. Nella sostanza cambia poco ma ciò che muta viene ritenuto essenziale per stringere la vite intorno alla circolazione de coronavirus. Allo stato attuale nel caso di un alunno positivo in una classe tutti i componenti saranno costretti a casa e in Dad, per un minimo di 48 ore. Come detto con obbligo tassativo di isolamento, senza eccezioni. Nel caso gli esiti dei tamponi a cui verranno sottoposti non portasse ad altri casi emergenti, tutti ritornano in aula in presenza entro i tre giorni. Nel caso invece che i contagi salissero a 3 (o più), si assisterebbe alla determinazione di un focolaio con permanenza prolungata in quarantena in casa. Da annotare per genitori e insegnanti anche il caso di due contagiati complessivi in una classe: alle primarie si rimane a casa in Dad, alle medie si va invece alla distinzione tra studenti vaccinati e non, con solo i primi a tornare a scuola e gli altri ad attendere sette giorni.