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Crisi idrica, l’appello del Consorzio Alta Pianura Veneta: “Usare acqua con parsimonia e buon senso”
La prima ordinanza firmata dalla Regione Veneto risale allo scorso maggio, dichiarava lo stato di crisi idrica sull’intero territorio regionale, allora vennero riportate le indicazioni operative ai gestori per il superamento della criticità in vista della stagione irrigua. Ad oggi la situazione è peggiorata e la persistente mancanza di precipitazioni mette a serio rischio l’agricoltura del territorio, per questo motivo il Consorzio Alta Pianura Veneta lancia l’appello raccomandando la massima parsimonia nell’uso della risorsa per l’irrigazione.
Ad oggi, complice l’aggravarsi della crisi idrica, il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha firmato una nuova ordinanza, che, considerando le recenti determinazioni dell’Osservatorio per la risorsa idrica del bacino delle Alpi Orientali, prende atto dell’estensione dello stato di severità idrica elevata per tutto il territorio Veneto, anche per il bacino dell’Adige. La necessità è di limitare il massimo i potenziali ulteriori danni all’uso agricolo e di permettere agli agricoltori di portare a termine il primo ciclo di raccolto.
In tal senso, l’ordinanza introduce deroghe del 30% ai valori del “Deflusso minimo vitale“, invitando tutte le attività competenti, tra cui le provincie e le città metropolitane, ad assumere provvedimenti adeguati all’attuazione delle misure peri la salvaguardia dell’ambiente. La richiesta che arriva dalla Regione è di soddisfare i reali fabbisogni irrigui delle colture, assicurando al contempo la massima valorizzazione della risorsa disponibile, dando dunque priorità alle colture nella loro fase produttiva e al servizio irriguo nelle aree dotate di impianti a maggior efficienza.
Nel nostro comprensorio si stanno riscontrando situazioni di grave carenza idrica nella zona dell’Alto Vicentino, il Canale Mordini, derivazione dell’Astico, riesce per il momento a garantire l’irrigazione degli impianti a goccia nei comuni di Sarcedo, Zugliano, Villaverla, Dueville e Montecchio Precalcino; tuttavia, il sistema delle Rogge, che derivano acqua dal Canale Mordini, è fermo, impedendo di fatto l’irrigazione a scorrimento per le coltivazioni della zona.
La crisi idrica ha colpito anche i comuni di Brendola e Sarego, che hanno già emesso ordinanze per fronteggiare l’emergenza. Nell’area ovest del comprensorio le risorgive che alimentano il sistema Fibbio-Antanello sono al collasso, di conseguenza tutti i territori che dipendono da questo sistema di irrigazione, la Val d’Illasi, Lavagno, Mezzane e il vettore canale maestro che porta acqua fino a Arcole e Belfiore, non sappiamo per quanto potranno reggere. Anche le integrazioni da pozzo stanno dando dei forti problemi attingendo dalla stessa falda che con il perdurare della situazione meteo si è profondamente abbassata.
Lo scenario è destinato ad aggravarsi proprio a fronte del graduale esaurimento della risorsa accumulata nei serbatoi dell’area montana; pertanto, solo se si verificheranno significative precipitazioni meteoriche la situazione potrà tornare sotto controllo.