Stupidità e follia: si tuffa dal palazzo tra i canali di Venezia. Il video
Ennesima follia esibizionista a Venezia dove un ragazzo, raggiunto il tetto di un palazzo in pieno centro storico della città lagunare, si è tuffato nel canale sottostante. L’episodio è avvenuto venerdì 24 marzo in rio Novo, a lato di Ca’ Foscari. Il video (pubblicato dalla pagina Facebook Venezia Non è Disneyland) ha per protagonista un ragazzo che decide di lanciarsi nel vuoto dal tetto di un palazzo in campo San Pantalon. Inutili i tentativi dei passanti di dissuaderlo, come si vede nel video, diventato subito virale.
Non solo la probabile violazione di proprietà privata – nel video si sente una donna accennare al fatto che l’immobile usato come trampolino sarebbe di sua proprietà – ma il rischio concreto di rimanere ferito o peggio, considerata anche la grave carenza idrica in corso nel capoluogo veneto dove i canali sono ai minimi storici come portata.
Più che una bravata, un gesto assolutamente demenziale che solo il caso ha voluto non avesse conseguenze: dopo il tuffo, il ragazzo rimasto solo in boxer, è uscito come nulla fosse dall’acqua assistito da un compagno che lo attendeva, dopo aver ripreso la scena, a riva tra l’incredulità dei passanti.
Gesti non nuovi per una città tra le più belle al mondo, ma ciò nonostante spesso oggetto di atti indecorosi, oltre che pericolosi: dove a preoccupare è anche il rischio emulazione, con la necessità quindi di controlli sempre più serrati. E magari anche di qualche sanzione esemplare.
A stretto giro sono arrivate le reazioni della politica: “Lo dico ai ragazzi: non fate a gara per qualche like sui social – ha commentato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro -. Stiamo cercando di identificarlo, per denunciarlo. Lui e il suo compare sotto che faceva il video cretino per i social”. Ha poi definito i due e altri protagonisti di episodi simili dei “delinquenti che non si rendono conto del pericolo”. “Quanto accaduto – sottolinea il presidente della Regione Luca Zaia – è vergognoso, e soprattutto è un insulto alla fragilità della città e a tutti noi veneti. Fatti del genere vanno puniti con fermezza”.