Dietro front della Regione sul rientro a scuola. Prima campanella il 13 settembre
Marcia indietro della Regione Veneto dopo le dichiarazioni pubbliche di ieri (a questo punto un po’ avventate) di Luca Zaia, con rischio d’inciampo, il quale aveva preannuncio a Marghera dal punto stampa l’intenzione di far slittare l’inizio delle lezioni scolastiche in Veneto di una o addirittura due settimane rispetto la data nota del 13 settembre.
Ora è ufficiale, o torna ad esserlo se si preferisce, la data della prima campanella confermata come da prassi consolidata al secondo lunedì di settembre e quella dell’ultima fissata a venerdì 8 giugno 2022. Con il consueto break invernale per le vacanze di Natale dal 24 dicembre con rientro il 10 gennaio.
Per diversi motivi contingenti, come spiegato oggi in conferenza stampa dal presidente dell’ente regionale, tutte le opzioni alternative sono state scartate, mettendo da parte l’intenzione di “allungare” le ferie estive allo scopo dichiarato di favorire il turismo in Veneto. Ma, in realtà, sollevando un polverone di polemiche da parte di associazioni di genitori e famiglie oltre che di dirigenti scolastici, trasversalmente al credo politico.
Scuole primarie (materne ed elementari), medie e superiori torneranno in aula quindi dal 13 settembre, chiudendo il capitolo e la querelle scaturita dalle dichiarazioni alla stampa di appena 24 ore prima. No al 16/09 per rispetto di una festività ebraica, lo Yom Kippur, e nemmeno il 20 con slittamento di una settimana effettiva per disagi oggettivi lamentati da famiglie e genitori. “Non si tratta di una retromarcia -, che non passi l’idea che cambiamo idea per dei comunicati contrari: vorrei che fosse chiari serviva la garanzia degli edifici scolastici comunque aperti in quella settimana di posticipo”.
“Dopo lunga e travagliata riflessione abbiamo deciso anche sulla scuola – ha esordito Zaia -, dopo aver ascoltato tutti gli appelli, anche quelli degli operatori balneari. Delle proteste non ne sapevo niente, la decisione è stata presa sulla base del fatto che non ci è stata data la rassicurazione sulle scuole da aprire come centri estivi quando chiuse per le lezioni, quindi abbiamo dovuto rivedere la data visto che quella del 20 settembre si è rivelata non praticabile. Anche perchè non tutti i genitori obiettivamente vanno in vacanza a settembre. Dispiace – ha concluso il governatore veneto sul tema d’attualità – che non c’erano le condizioni, la giunta ha deliberato di conseguenza”.