Drone ostacola la partenza dell’elisoccorso durante un intervento sul Sorapis: l’ira di Zaia

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

“L’episodio avvenuto questa mattina nei pressi del rifugio Vandelli sul Sorapis, dove un drone ha impedito il decollo dell’elicottero Falco1 del Suem 118, è estremamente grave e assolutamente inaccettabile. Condanno con forza l’irresponsabilità di chi ha manovrato il drone, mettendo a rischio la vita dell’escursionista ferita e intralciando il lavoro delle squadre di soccorso”.

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha espresso tutta la sua preoccupazione per l’incidente, lodando al contempo il lavoro del Suem 118 e del Soccorso Alpino del Veneto: “Voglio ringraziare il nostro elisoccorso e il personale del Soccorso Alpino per la loro prontezza e professionalità, nonostante le difficoltà create da questo gesto irresponsabile. Il loro impegno continuo è essenziale per la sicurezza di tutti coloro che frequentano le nostre montagne”.

L’elicottero del Suem Falco, operativo sulle Dolomiti bellunesi

I fatti
Il fatto è avvenuto nel territorio di Cortina d’Ampezzo. Lo stazionamento del drone, manovrato da uno sconosciuto, ha impedito il decollo dell’elicottero che stava ultimando un intervento di recupero di un’escursionista. L’elicottero “Falco” era atterrato in piazzola al Vandelli, su richiesta del gestore, che ha accompagnato equipe medica e tecnico vicino al lago del Sorapis, per una 51enne di Mantova con un sospetto trauma al piede. La donna era stata medicata e sorretta fino all’imbarco, ma al momento di decollare, sopra l’elicottero stazionava un drone. Non riuscendo a individuare il pilota tra la folla di visitatori del rifugio, si dovuto attendere che il piccolo velivolo si allontanasse.

I numero del soccorso alpino e del Suem
Zaia ha poi sottolineato l’importanza di un approccio responsabile alla montagna, citando dati significativi: “Ho voluto chiedere un approfondimento sull’attività in corso in queste settimane nelle nostre montagne. I dati del Soccorso Alpino Veneto e del Suem 118 ci dicono che quest’anno sono stati registrati il 3% di interventi in più rispetto al 2023 e il 12% in più di persone soccorse. Solamente dall’inizio di giugno, gli interventi del Soccorso Alpino sono stati 353. Non è accettabile però apprendere che di queste operazioni di soccorso il 21%, 95 persone soccorse, riguardava persone completamente illese ma bloccate in montagna per incapacità. Inoltre, 63 persone, il 14% del totale, sono state soccorse dall’inizio di giugno per la perdita d’orientamento. La montagna non è un parco divertimenti all’aperto, deve essere affrontata con più rispetto e conoscenza”.

Zaia ha anche evidenziato la necessità di intervenire sulla normativa vigente per l’utilizzo dei droni a scopo ludico: “L’utilizzo di droni deve essere sempre ponderato e responsabile, soprattutto in zone di alta frequentazione turistica e dove sono in corso operazioni di soccorso. Chiedo inoltre alle autorità competenti di valutare, se necessario, una revisione delle normative esistenti sull’utilizzo dei droni per scopi ludici, per evitare che simili episodi possano ripetersi”.
“Come Regione Veneto, continueremo a fare tutto il possibile per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti che scelgono le nostre splendide Dolomiti per le loro escursioni. Devo ringraziare ancora una volta gli eroi silenziosi che garantiscono la sicurezza di tanti turisti e appassionati di outdoor che frequentano le montagne del Veneto: il nostro Soccorso Alpino, il Suem 118, ma voglio ricordare anche l’impegno essenziale delle donne e degli uomini del SAGF, il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, la cui professionalità è proverbiale, oltre agli sforzi dei Vigili del Fuoco, presenze costanti. Un sistema che mette in sinergia le diverse competenze: in Veneto è un esempio di efficacia”, ha concluso il Presidente Zaia.