Due giovani annegano nel Brenta. Il 30enne tuffatosi in soccorso era un campione di braccio di ferro
Tragedia nel fiume Brenta, che ha trascinato via due giovani uomini, di 23 e 30 anni. Il secondo, colui che si sarebbe tuffato nel tentativo di salvare un ragazzo visto in difficoltà in un tratto caratterizzato da una forte corrente, è stato ritrovato nella serata di domenica dai sommozzatori dei vigili del fuoco, morto per annegamento. Proseguite fino alla tarda mattinata di lunedì le ricerche del 23enne, invece, senza esito ieri. Stamattina il recupero della seconda salma.
Il dramma si è verificato ieri intorno poco dopo le 17, all’altezza del ponte che sovrasta il corso d’acqua all’altezza di Campo San Martino, in territorio padovano. In una “spiaggetta” frequentata nel periodo estivo da gruppi di amici, si trovavano sulla riva decine di persone. La vittima accertata ieri si chiamava Bogdan Stefan Cristoiu, origini della Romania ma cresciuto in Italia: viveva poco lontano, nel paese di Curtarolo. Morto affogato al pari del 30enne che aveva tentato di salvargli la vita Ramesh Ganegedara, 23enne nato in Sri Lanka, individuato 16 ore dalla scomparsa.
Pare che i due non si conoscessero. Domenica entrambi si erano concessi qualche ora di relax e refrigerio sulle sponde del Brenta, insieme ad altri amici in due gruppi distinti che avevano trovato posto sulla riva vicini tra loro. Il 30enne, che stava recuperando un pallone finito in acqua, si sarebbe accorto del più giovane che si era immerso, in evidente difficoltà a tornare dove il livello d’acqua è meno profondo. Lo avrebbe quindi avvicinato, nuotando, e afferrato per un braccio, prima che la spinta impetuosa della corrente oppure un vortice sommerso, a loro invisibile, travolgesse entrambi.
Immediato l’allarme è l’attivazione dei soccorsi, con pompieri specializzati negli interventi in immersione e Suem 118 a raggiungere la località indicata. Sul posto trasportati i gommoni del nucleo Speleofluviale del 115 ed è stato impiegato anche un elicottero per ricognizioni aeree. Intorno alle 21 il ritrovamento del corpo del 30enne rumeno, il cui gesto altruista nel tentativo di salvare una vita, gli è purtroppo costato la sua, senza riuscire a portare a termine il salvataggio di chi rischiava di affogare. Entrambi sono stati inghiottiti dall’impeto delle correnti.
Stefan era un atleta professionista, praticava in particolare la disciplina del braccio di ferro sportivo in cui si era laureato campione italiano nella sua categoria di peso, oltre a fare da istruttore qualificato per la federazione. Aveva anche partecipato ai Mondiali, sin da juniores, girando il mondo. In questo ambiente e gli amici lo conoscevano con il nomignolo di “Steo“, e appena 20 giorni fa era stato intervistato da un’emittente radio e tv, prima di partecipare a una gara internazionale in Turchia solo sette giorni prima della disgrazia. Circa cinque anni fa aveva perso entrambi i genitori.
L’intervista a Story Time, su Radio Canale Italia.