Donazzan saluta la Regione Veneto dopo l’elezione in Ue. Ma è pronta per il dopo-Zaia
La politica vicentina Elena Donazzan esce di scena in un colpo solo dal Consiglio e dalla Giunta Regionale del Veneto dopo 19 anni di presenza ininterrotta a Palazzo Ferro Fini e (Palazzo Balbi, sede della Giunta), ad un anno circa dalla fine del mandato corrente, dopo aver maturato la decisione di svolgere l’incarico di eurodeputato in seguito alle recenti elezioni europee. Oggi la “cerimonia” di commiato prooprio a Venezia, di fronte alla stampa regionale, per l’esponente del partito Fratelli d’Italia e amministratrice pubblica di 52 anni di età, originaria di Bassano del Grappa.
Dopo le dimissioni formali di Elena Donazzan presentate nei giorni scorsi e le conseguenti surroghe negli scranni del Consiglio, oggi è stato riservato un momento di saluto, prima di fare le valigie per Strasburgo e divenire parlamentare europeo. Lascia vacanti per un lasso di tempo da definire gli assessorati del Lavoro, Istruzione, Formazione professionale e Pari Opportunità.
“Ho avuto il grande privilegio per 19 anni di lavorare nella più bella amministrazione che ci possa essere e di essere alla guida di un assessorato che ha a che fare con la vita delle persone, della loro crescita, fatta di attese e di aspettative – ha sottolineato l’assessore Donazzan, la videointervista completa si trova in calce al testo -. In questi anni, grazie al lavoro degli uffici regionali, di tutti i dipendenti, funzionari, dirigenti con cui ho collaborato, abbiamo incrociato lo sguardo di milioni di persone a cui abbiamo cercato di dare risposte, supportato i cambiamenti, in un legame sempre molto stretto con il nostro territorio”.
Nel cerimoniale dei ringraziamenti, l’ora ex assessore di Fratelli d’Italia, dopo aver spiegato le motivazioni politiche e personali riguardo la scelta di optare per l’incarico in Europa, ha citato e marcato il ruolo dell’attuale presidente regionale, il leghista Luca Zaia, pur assente oggi. “Il primo grazie va al presidente Zaia – ha detto – che mi ha confermato per tre volte alla guida di questo assessorato, assegnandomi deleghe all’Istruzione, Formazione, Lavoro, e prima ancora quelle alla Tutela del Consumatore, Sicurezza Alimentare, Servizi veterinari, Protezione civile, e Caccia. Il secondo va ai vari direttori delle strutture regionali: se sono cresciuta personalmente e professionalmente lo devo alle persone con cui ho lavorato”.
Alle domande riguardo la sua “vocazione” a futura candidata di area centrodestra per la successione allo stesso Zaia alla guida della Regione Veneto, Elena Donazzan si dice nella sostanza pronta a mettersi in gioco, definendo come un “sogno” l’eventuale l’incarico se il suo nome sarà quello prescelto per concorrere nel 2025. In tal caso, l’esperienza fuori dai confini italiani in vesti di europarlamentare si configurerebbe come una parentesi di pochi mesi. “Lascio un’eredità importante, fatta di risultati concreti e relazioni improntate sulla correttezza e l’assunzione di responsabilità – si legge in uno dei passaggi del messaggio -, lascio innanzitutto una buona amministrazione, come dimostrano la programmazione e rendicontazione dei Fondi europei. Ho cercato di chiudere tutte le questioni aperte ma sarò sempre legata alla nostra regione e il mio nuovo ruolo mi consentirà di portare il modello veneto in Europa”.
In Parlamento Ue, Donazzan sarà vicepresidente della commissione industria e membro della commissione per l’occupazione. Nel Parlamento che ha definito come una “Babele” farà parte di un’opposizione che ha deciso di votare contro la conferma di Ursula Von Der Leyen a capo della Commissione europea, seguendo la linea-Meloni.