Emergenza idrica, ok dalla Protezione Civile nazionale al piano veneto. Interventi per 4,8 milioni
Il Dipartimento per la Protezione Civile nazionale ha approvato il Piano di interventi da 4,8 milioni di euro per far fronte all’emergenza idrica in Veneto. Lo ha reso noto il presidente della Regione Luca Zaia nella sua veste di Commissario delegato per gli interventi urgenti per gestione della crisi idrica.
“Ringrazio il Capo Dipartimento della Protezione Civile nazionale Fabrizio Curcio – sottolinea Zaia – per i tempi rapidissimi di approvazione del piano emergenziale. Il documento, che individua gli interventi più urgenti, è stato redatto a tempo di record grazie al lavoro del soggetto attuatore per il coordinamento con il supporto tecnico di Vivereacqua, che raggruppa tutti i gestori idrici del Veneto, e della Protezione Civile regionale individuati con la mia prima ordinanza commissariale. Un lavoro di squadra che ora ci permette di procedere a pieno ritmo con gli interventi all’interno di una situazione siccità che continua ad essere critica”.
Il via libera al piano, infatti, garantisce il finanziamento degli interventi emergenziali già posti in essere e quelli programmati per far fronte alle conseguenze che la scarsità di precipitazioni e le condizioni meteo stanno provocando in tutte le province del territorio veneto.
Nel dettaglio, nel territorio vicentino il Piano regionale contro la siccità prevede interventi a Marcesina (Enego)Nello specifico, nel territorio vicentino è prevista la terebrazione (ossia la perforazione) di nuovi pozzi a Marcesina (a cavallo fra i Comuni di Enego e Foza) per un costo di 77 mila euro, un intervento sulle sorgenti di Crespadoro per 250 mila e alcune interconnessioni nel territorio di Arzignano per altri 123 mila. Opere minori sono previste anche a Valdastico, Santorso, Schio e Valdagno.
A Marcesina l’ente gestore ha attivato lo scorso 29 luglio, a tempo di record, tre pozzi, mettendo di fatto in sicurezza la distribuzione d’acqua per tutto l’Altopiano di Asiago, una zona particolarmente colpita dalla crisi in quanto le sorgenti in quota, che alimentano la fornitura per tutti i 7 Comuni, sono quasi esaurite.
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Il primo decreto del soggetto attuatore per il coordinamento Nicola Dell’Acqua, aveva per questo previsto l’intervento a Marcesina ad opera di Etra, la multiutility di riferimento nel bacino del fiume Brenta. Grazie alla possibilità di intervenire in massima urgenza, la multiutility ha così aperto in meno di 24 ore i tre nuovi pozzi a cui sono seguite le necessarie analisi per verificare la potabilità dell’acqua. In caso di conferma della qualità dei dati e del nulla osta da parte dell’Ulss 7 Pedemontana, i pozzi vengono immediatamente attivati e l’acqua sarà pompata nella rete di distribuzione per tutto l’Altipiano.
“Stiamo realizzando un enorme lavoro – aveva spiegato Zaia in quel frangente -. Ogni giorno nell’Unità di crisi facciamo il punto della situazione e ciascun soggetto provvede a mettere in atto quanto deciso e necessario per fronteggiare le criticità che via via emergono. Abbiamo messo in campo tutti gli uomini e tutti i mezzi per far sì che i disagi siano limitati. Resta confermato che sono necessarie ulteriori risorse per garantire gli interventi urgenti, ma soprattutto le opere strutturali”.