Epidemia e seconda ondata in Veneto: accordo per la Commissione d’Inchiesta
“Siamo soddisfatti per l’accordo raggiunto sulla Commissione d’inchiesta: la maggioranza ha ritirato la propria Proposta di deliberazione amministrativa, convergendo sulla nostra che è stata modificata. Era quello che avevamo proposto già due settimane fa: non c’era bisogno di forzature su un tema così delicato e che sta a cuore a tutti. Con un unico obiettivo, dare ai veneti quelle risposte che attendono da mesi”.
Con queste parole i rappresentanti delle forze di opposizione a Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio Regionale del Veneto (Partito Democratico, Il Veneto che Vogliamo, Europa Verde, Movimento Cinque Stelle e il portavoce Arturo Lorenzoni) commentano l’intesa trovata oggi in Prima commissione sulla Commissione d’inchiesta sulla gestione della pandemia, con l’approvazione senza voti contrari della Pda presentata dai gruppi di minoranza.
“Il compito sarà quello di accertare cause ed eventuali responsabilità in particolare per quanto riguarda l’aumento dei contagi e dei decessi nella seconda ondata. Capire cosa è successo da ottobre a marzo, visto che nella prima fase il sistema veneto aveva retto, resta per noi la priorità. E per questo il numero di soggetti da ascoltare in audizione è ampio: dai rappresentanti del personale sanitario e sociosanitario, a quelli di comitati e associazioni rappresentative di familiari di persone morte per Covid e ancora virologi, epidemiologi, tecnici ed esperti del settore sanitario e chiunque possa apportare ogni elemento conoscitivo utile”.
La Commissione, che dovrà concludere i lavori entro il 30 novembre con una sola possibilità di proroga, sarà composta da 10 consiglieri di maggioranza e cinque di opposizione a cui spetta la presidenza. Dovrà verificare, tra l’altro, se l’uso dei tamponi rapidi di prima e seconda generazione per testare il personale sanitario e sociosanitario e le minori restrizioni alla mobilità personale rispetto ad altri territori possano aver inciso sull’elevato numero di contagi e decessi. “Sono state infine riviste le modalità di svolgimento e le sedute saranno pubbliche: tuttavia, come avevamo chiesto fin da subito per tutelare chi ne facesse richiesta, l’Ufficio di Presidenza in alcuni casi potrà disporre le ‘porte chiuse’, motivando la decisione”.
La proposta, nel testo modificato approvato oggi, pur mantenendo l’attenzione sulla seconda ondata, fa riferimento all’intera pandemia; le sedute della Commissione saranno pubbliche, salvo i casi in cui l’Ufficio di Presidenza, con decisione motivata, disponga diversamente; il termine dei lavori è indicato al 30 novembre 2021, salvo proroga ‘una tantum’ decisa dalla Commissione stessa; i soggetti da audire in sede di Commissione d’inchiesta saranno elencati nel provvedimento in maniera indicativa, non esaustiva; la stessa Commissione, inoltre, sarà formata da 15 componenti, 10 di maggioranza e 5 di minoranza; sarà recuperato il lavoro svolto dalla Commissione d’inchiesta istituita nella precedente legislatura focalizzata sulle case di riposo, affinché quanto elaborato allora diventi patrimonio del nuovo organismo; la relazione finale sarà inviata all’autorità giudiziaria. La Proposta è stata approvata a larga maggioranza, senza voti contrari, con la sola astensione tecnica del Capogruppo Alberto Villanova (Zaia Presidente), correlatore in Aula della Proposta; relatore, il Capogruppo Possamai.
“La Pda licenziata oggi dalla Commissione – ha sottolineato a margine dei lavori il presidente Luciano Sandonà (lista Zaia Presidente) – presenta diverse modifiche rispetto al testo originario, in particolare per quanto riguarda il periodo di analisi del fenomeno pandemico, periodo che è stato esteso, rispetto alla proposta iniziale, all’intera durata della pandemia. Cambia inoltre la composizione della Commissione che passa dal rapporto 6 a 5 tra maggioranza e minoranza, al rapporto 10 a 5, che riflette maggiormente il rapporto di forza tra le componenti rappresentate in seno all’Assemblea e di riflesso nella Commissione. In sostanza, la Commissione ha dato il via libera a un testo nel quale sono state accolte, nella sostanza, tutte le nostre richieste e che rappresenta una sorta di fusione delle due Proposte”.