Fondo da 200 mila euro come ristoro i danni provocati dai cinghiali. La Cia: “Non bastano”

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foto da cacciamagazine.it

Il fondo proviene dalla Regione Veneto, lo sforzo economico per reperire le queste risorse è apprezzato, ma non basta per risarcire i danni da incursioni di animali selvatici patiti da decine di aziende agricole, agriturismi e allevatori. Ne servirebbero, infatti, almeno cinque volte tanto, rispetto ai 200 mila euro “sganciati” dalle casse pubbliche dell’ente territoriale. Cereali e vigne prese d’assalto, mesi di lavoro in fumo in molti casi.

Si discute e costituisce tema di dibattito praticamente quotidiano il tema degli assalti dei lupi in particolare, e si affianca oggi quello delle “invasioni” ad esempio dei cinghiali, che provocano devastazioni alle colture. Ma che in realtà contiene gli effetti dei raid di ogni altra specie di fauna selvatica, all’indomani della notizia dei ristori destinati alle imprese agricole “nelle aree a gestione programmata della caccia”.

L’arco di tempo coperto dal fondo regionale stanziato è di 12 mesi effettivi, da 1 luglio 2023 a quello trascorso 2024. A far fede saranno le denunce presentate e corroborate da prove da chi è stato danneggiato dalle incursioni degli animali dei boschi e delle foreste venete, in particolar modo per l’Altopiano di Asiago e Sette Comuni. Secondo le varie associazioni di categoria che difendono e tutelano agricoltori e allevatori servirebbero tra i 900 mila e il milione di euro per risarcire al 100% le attività economiche venete colpite. Con un tetto massimo di 25 mila euro pro capite per gli imprenditori del settore.

“La Regione si è prodigata per trovare le risorse, e questo è un ottimo risultato raggiunto – commenta Cia Veneto, che riunisce gli agricoltori –. Tuttavia, coprono appena il 22% del fabbisogno: i danneggiamenti che ci risultano dichiarati tra il secondo semestre del 2023 e il primo dell’anno in corso ammontano complessivamente ad oltre 900 mila euro”. Stando a quanto stabilito dalla relativa Delibera di Giunta regionale, la 991 del 27 agosto 2024, ogni singola azienda agricola che ha subito danni accertati potrà ricevere da Avepa (l’Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura) fino a un massimo di 25 mila euro.

“Riconosciamo all’amministrazione regionale l’impegno per aver accantonato uno specifico fondo, ancorché non sufficiente al fine di ristorare tutti i danni – sottolinea il direttore di Cia Veneto, Maurizio Antonini – La strada intrapresa è quella corretta, ma va implementato il relativo capitolo di bilancio”. Una richiesta, questa, che Cia inoltra direttamente alla Regione e al Ministero competente: “I cinghiali, ma non solo, col solo loro passaggio distruggono interi raccolti di cereali, così come i vigneti. Servono, appunto, adeguati indennizzi. In ogni caso, tale criticità non va scaricata soltanto sul mondo dell’agricoltura”. L’aumento dei costi di produzione, i mutamenti climatici e, appunto, la fauna selvatica rischiano di mettere ko il settore agricolo veneto. “Alle Istituzioni – conclude Antonini – chiediamo un supporto concreto e non generiche promesse”.