Garda, in centinaia con la gastroenterite per l’acqua contaminata: vietato bere dai rubinetti

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Sono 2-300 almeno le persone che a Torri del Benaco, comune veronese sul Lago di Garda, sono state colpite da una forma acuta di gastroenterite provocata dall’acqua contaminata da norovirus, un microrganismo che può diffondersi direttamente da persona a persona attraverso contatti orofecali o aerosol, oppure tramite acqua e cibo contaminati.

L’emergenza sanitaria è esplosa fra il 27 e il 28 giugno: sono state circa 50 le persone che tra giovedì e venerdì si sono rivolte ai Pronto Soccorso dell’ospedale di Peschiera del Garda, Villafranca, Bussolengo e Malcesine per sintomi quali nausea, vomito e diarrea. Per nessuno di loro si è reso necessario il ricovero ospedaliero. Altri si sono rivolti ai medici di medicina generale, continuità assistenziale o hanno chiesto suggerimenti nelle farmacie della zona. In due campioni analizzati da soggetti rivoltisi in pronto soccorso con questi sintomi si è identificata la presenza del norovirus: si tratta di un microrganismo che può diffondersi direttamente da persona a persona attraverso contatti orofecali o aerosol, oppure tramite acqua e cibo contaminati.

In attesa di scovare l’origine, il sindaco Stefano Nicotra, ha emesso un’ordinanza che vieta l’uso dell’acqua della rete idrica a scopi potabili o alimentari. Non è ancora chiaro dove si sia infiltrato il virus, se ha infettato la rete dell’acquedotto o si sia diffuso attraverso altre fonti.
Questa mattina si è riunito il Comitato Esecutivo per le Emergenze di Sanità Pubblica nella forma “ristretta” dell’Ulss 9 Scaligera: ha analizzato il quadro delle azioni già intraprese, valutando eventuali ulteriori azioni da porre in essere e da raccomandare. Costantemente in contatto con la Direzione dell’Ulss 9, oltre al Sindaco del Comune di Torri, anche il Direttore del Dipartimento Prevenzione della Regione Veneto, Francesca Russo, così come l’Arpav, l’Istituto Zooprofilattico e il gestore dell’acquedotto Ags.

Nella mattinata sono giunti dall’Istituto Zooprofilattico di Brescia, incaricato per la ricerca di norovirus, i risultati preliminari effettuati su campioni delle acque, che hanno però necessità di ulteriore validazione. I test hanno individuato la presenza di norovirus in alcuni dei campioni prelevati venerdì dalla rete idrica. L’Ulss invita chi ha sintomi a “evitare contatti diretti con altre persone fino ad almeno tre giorni dopo la guarigione. Parimenti, le norme richiamate devono essere rispettate per la preparazione e il contatto con cibi e bevande. Massima attenzione va riposta nella pulizia dei servizi igienici, per prevenire il contagio” e per questo ha diffuso un decalogo.