Il biomentano viene dai residui della distillazione della grappa: il primo impianto è veneto
È il primo impianto di biometano in Italia ad utilizzare scarti di una distilleria di grappa e si trova in Veneto: è stato inaugurato ieri, 12 aprile, a Conselve, nel padovano. All’evento hanno partecipato Elvio Bonollo, rappresentante della quarta generazione di imprenditori, e Pier Lorenzo Dell’Orco, Amministratore Delegato di Italgas Reti.
Il nuovo impianto produce biometano utilizzando i residui liquidi delle attività di distillazione. L’investimento è di 2 milioni di euro più 500 mila per l’allacciamento, vengono prodotti 2,5 milioni all’anno di metri cubi, pari al consumo di 3mila famiglie. Il processo consente di sostituire, in una logica di economia circolare, un ammontare equivalente di gas di origine fossile e di distribuirlo direttamente in rete a famiglie e imprese, con importanti benefici in termini di decarbonizzazione dei consumi.
La realizzazione del progetto è il frutto dell’incontro tra l’approccio produttivo di Bonollo, ispirato ai principi dell’economia circolare e dello “zero waste”, e la trasformazione digitale della rete di distribuzione di Italgas, elemento abilitante per lo sviluppo dei gas rinnovabili. Attualmente la produzione italiana di biometano è di circa 500 milioni di metri cubi, con una potenziale produzione di 8 miliardi al 2030. In Europa oggi se ne producono 5 miliardi, con un obiettivo di 35 fissati da RepowerUe al 2030.
Come spiega in un comunicato Italgas, l’iniziativa, in linea con le best practice di Francia e Germania, è coerente con il percorso tracciato dal REPowerEU che attribuisce al biometano il compito di sostituire il 25% del gas naturale di origine fossile proveniente dalla Russia e di distribuirlo ai paesi dell’UE.
L’impianto
Sono serviti 16 mesi di lavorazioni per permettere l’upgrade tecnologico del precedente impianto di produzione di biogas e per costruire il collegamento per l’immissione del biometano nella rete Italgas.
L’allacciamento al servizio delle Distillerie Bonollo utilizza l’applicativo DANA (Digital Advanced Network Automation) che permette il controllo in continuo della qualità del gas immesso in rete nonché la gestione da remoto del punto di immissione, con la possibilità di impartire all’impianto ordini e istruzioni per la regolazione dei flussi.
Che cos’è il biometano
Oggi è possibile produrre gas metano a partire da scarti biologici e introdurlo all’interno della rete distributiva, dopo opportuni trattamenti, miscelandolo assieme al gas di provenienza naturale. Così nasce il biometano, miscela composta al 97% da metano, gas che altrimenti si disperderebbe in atmosfera con la naturale decomposizione di scarti alimentari e agricoli. Il circolo virtuoso del biometano prende vita a partire dal recupero degli scarti di campi di ortaggi, come i pomodori, di vigne o anche dei frantoi e ha un significativo impatto per l’economia e l’ambiente.