Il maltempo colpisce il veronese e il bellunese. Chiusi nei vicentino i parchi pubblici. Nuova allerta arancione
La temuta perturbazione che ha interrotto l’ondata di calore dei giorni scorsi sta attraversando il Veneto in queste ore, a fasi successive. La Protezione Civile ha dichiarato ieri l’allerta arancione su gran parte del territorio della regione: i disagi più grossi si sono avuti finora nel Bellunese e in provincia di Verona.
Qui una frana provocata dalle piogge intense delle ultime ore sulla Gardesana orientale, fra Malcesine e Torbole. La strada è stata temporaneamente chiusa alla circolazione in entrambe le direzioni.
Verona è stata la città più colpita, seppur senza particolari criticità, a parte la caduta di qualche piante e l’allagamento di qualche strada. Difficoltà nelle scorse ore sono state segnalate lungo le linee ferroviarie tra Bolzano e Verona, con circolazione rallentata e treni regionali, Eurocity e Alta Velocità che hanno subito ritardi fino a 30 minuti e cancellazioni a partire dall’alba.
Danni anche nel bellunese fra Cadore e Comelico (vedi foto gallery). Una colata di detriti ha interessato la strada regionale 48 nei pressi di passo Tre Croci, a Cortina d’Ampezzo: alcuni massi incombono sull’albergo, il b&b e il condominio del passo e sono state evacuate 70 persone, per le quali il Comune ha messo a disposizione alloggi in una palestra. Torna a muoversi anche la frana di “Sote Mizoi” a Lozzo di Cadore.
Acqua alta invece a Venezia: massima di un metro questa mattina alle 11, con Piazza San Marco allagata. Alle 21.50 si toccheranno i 105 centimetri: i tecnici del Mose sono stati allertati per un possibile sollevamento delle paratoie nel pomeriggio.
L’ondata di maltempo ha risparmiato finora il vicentino, dove i vigili del fuoco hanno registrato fra mattina e pomeriggio sono alcuni interventi per caduta alberi, e nel pomeriggio di lunedì l’allagamento di un interrato e Lonigo e la pioggia dentro a un capannone in città a Vicenza. In via precauzionale, a seguito del maltempo previsto dalla Regione, come segnalato dagli ultimi bollettini Arpav, l’amministrazione comunale di Vicenza ha chiuso nel pomeriggio di oggi Parco Querini e il Giardino Salvi. Riapriranno, domani, martedì 29 agosto, salvo imprevisti. Stessa decisione per il Comune di Valdagno, che fino a domattina ha chiuso i Parchi Favorita e Villa Serena.
Nuova allerta meteo in tutto il Veneto
Il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile della Regione del Veneto, nel frttempo, ha emesso un bollettino di aggiornamento dell’avviso di criticità idrogeologica ed idraulica valido fino alle ore 14 di domani 29 agosto.
Dal pomeriggio di oggi lunedì 28 e fino alla mattinata di domani martedì 29 sono previste nuove fasi di tempo instabile/perturbato con precipitazioni da sparse o a tratti diffuse anche a carattere di rovescio o temporale. Saranno probabili fenomeni localmente intensi specie in riferimento a forti rovesci anche ripetuti o persistenti con quantitativi di precipitazioni consistenti. Dal pomeriggio di martedì fenomeni in generale diradamento e attenuazione a partire dalle zone montane.
Sulla base di queste previsioni meteo è stata dichiarata una allerta arancione (moderata criticità) per temporali in tutti i bacini idrogeologici della regione, eccetto sull’alto Piave e il Livenza-Lemene-Tagliamento dove l’allerta è gialla (attenzione). Possibile innesco di frane e colate rapide sui settori montani, pedemontani e collinari delle zone in allerta; probabile rigurgito dei sistemi di smaltimento delle acque piovane e allagamenti di locali interrati e/o sottopassi; innalzamento dei livelli della rete idrografica secondaria; in particolare per le zone in allerta arancione possibile inondazione delle aree limitrofe.
Per le zone in allerta per temporali lo scenario sarà caratterizzato da fenomeni intensi e rapidi, anche diffusi per le zone in allerta arancione. Nelle zone Vene-B (Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone), Vene-C (Adige-Garda e Monti Lessini), Vene-D (Po, Fissero-Tartaro-Canal Bianco e Basso Adige), in allerta idraulica, si attende l’innalzamento dei livelli dei corsi d’acqua principali, con probabile superamento della prima soglia idrometrica generalmente contenuto all’interno dell’alveo.