“Le Iene” azzannano Zaia e Miteni sugli Pfas
In un servizio de Le Iene andato in onda nei giorni scorsi sul piccolo schermo gli inviati del pungente notiziario sono andati alla carica sul tema Pfas, riportando l’attenzione mediatica su un fenomeno di strettissima attualità come quello delle acque inquinate dalle sostanze perfluoro alchiliche emesse dalla ditta Miteni di Trissino.
Il servizio curato dalla giornalista Nadia Toffa dal titolo “L’emergenza dell’acqua diventata veleno” ha riportato le testimonianze di alcuni abitanti dei trecentomila che vivono nella zona “rossa”, ai confini tra le province di Vicenza, Padova e Verona. Persone che da anni assumono Pfas attraverso gli acquedotti sui quali insiste l’attività della Miteni.
Le domande scomode della Toffa non hanno risparmiato né l’amministratore delegato della Miteni Antonio Nardone né il presidente veneto Luca Zaia. All’azienda è stato infatti contestato un documento redatto dai carabinieri secondo il quale la Miteni era a conoscenza dei livelli anomali di inquinanti emessi, mentre Zaia è stato biasimato per la mancanza di soluzioni concrete proposte.
“Sono indignata: non è possibile prendere in giro impunemente migliaia di cittadini, canzonare le loro giustificate ansie e preoccupazioni. Quanto dichiarato da Antonio Nardone, Ad della Miteni, è grave e sconcertante – ha detto indignata Cristina Guarda (Amp), consigliere regionale molto attivo sul monitoraggio degli Pfas – a chi gli faceva notare l’evidenza dell’aumento di una serie di gravi patologie nel bacino contaminato, ha affermato che le statistiche mediche se lette da un altro punto di vista dimostrano che i Pfas nel sangue fanno bene. Non è pensabile dare risposte del genere e assumere questo atteggiamento arrogante dinnanzi all’incremento riscontrato tra i residenti di malattie cerebro-vascolari, cardio-vascolari, diabetiche, problemi legati agli organi endocrini, per non parlare delle patologie registrate nella maternità e neonatalità”.
All’attacco sono andati anche i grillini veneti. “Il servizio ha evidenziato l’incapacità della Regione Veneto di risolvere il problema, pur essendone a conoscenza da anni – sono le affermazioni contenute in una nota del Movimento 5 Stelle – sia in Regione che in Parlamento e nei comuni abbiamo denunciato il problema dal 2013, ricordato anche dalla giornalista Nadia Toffa come l’anno in cui il problema è emerso. Come dimostra il servizio, otto mesi fa il presidente Zaia disse di non fare allarmismo sui Pfas, mentre oggi riconosce che ‘l’emergenza c’è sempre stata”.
Immediata è arrivata la risposta della Miteni. “Non ho alcuna intenzione di fare valutazioni sulla salute – dice Nardone – che lascio agli esperti. Dico che quando si afferma con sicurezza che i Pfas fanno male si dice una cosa diversa di quello che dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il ministero della Salute. Proprio per capire se vi sono degli effetti la Regione Veneto sta facendo adesso studi approfonditi. Quando poi si cita la ricerca della Regione sulle nascite per sostenere la relazione con alcune patologie, bisogna leggere i dati in modo onesto. I dati mostrano un paradosso: nella ‘zona rossa la mortalità, i problemi nel decorso della gravidanza e le anomalie congenite sono inferiori alla media del Veneto. Nessuno ha mai sostenuto per questo che i Pfas facciano bene ma è evidente che l’ori approfondimenti e non possono essere né conclusivi né utilizzati per dire il contrario”.