Marmolada, si cerca ancora via terra con i cani. Ritrovamenti “importanti”- VIDEO
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Stamattina sono riprese le operazioni di ricerca in quota sul ghiacciaio della Marmolada sulle Dolomiti di confine tra Veneto e Trentino, a circa 3 mila metri di altitudine. Per il secondo giorno consecutivo è stato concesso dalle autorità pubbliche l’ok a procedere ai gruppi di ricerca, composti da 14 persone e due cani da soccorso delle unità cinofile. Ma sono almeno cinquanta le altre persone di supporto dalla base operativa allestita a Canazei dopo la valanga di ghiaccio e detriti caduta a valle domenica 3 luglio alle 13.40.
Uomini e donne che dalle 6.15 di stamattina sono saliti fin sul luogo della tragedia, sotto la cosiddetta “Via normale” di ascesa a ciò che resta del ghiacciaio: si tratta in pratica di una missione esplorativa sulle tracce delle persone disperse residue e di raccolta di altri reperti che possano contribuire all’identificazione certa delle vittime.
Sono 11 tra morti e dispersi secondo il bilancio aggiornato ieri, con i componenti del Ris di Parma chiamati a collaborare sui resti per dare risposte certe ai familiari ospitati nelle cittadina.
Nell’area a valle del distacco del seracco di Punta Rocca risultano quindi anche oggi in corso le operazioni di ricerca da terra, in stretto collegamento con il Centro di Protezione civile di Canazei, con Vigili del Fuoco volontari e Psicologi per i popoli. In quota 14 esperti del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, Soccorso Alpino della Guardia di Finanza con due unità cinofile, Centro Addestramento Alpino di Moena della Polizia di Stato, Corpo Vigili del Fuoco permanente di Trento e la Squadra di Soccorso Alpino dell’Arma dei Carabinieri.
Le operazioni sono iniziate alle 6.15 e continueranno finché le condizioni meteo di sicurezza lo renderanno possibile. La stabilità del ghiaccio viene monitorata in diretta dagli esperti del Centro per la Protezione civile dell’Università di Firenze, che collaborano con l’Ufficio previsioni e pianificazione della Provincia autonoma di Trento, attraverso i dati raccolti da radar interferometrici e doppler.