Minacce all’assessore regionale Elena Donazzan, “A testa in giù, fuori i fasci dalle scuole”
Un grave episodio quello verificatosi oggi, 25 marzo, a Padova. Un muro imbrattato con frasi che innegabilmente fanno tornare alla mente gli “anni di piombo” quelli in cui la classe politica e quella sociale erano profondamente divise da ideologie opposte. Quello che si è consumato poche ore fa è un gesto, che va condannato e non lascia spazio a fraintendimenti, ai danni dell’assessore all’Istruzione della Regione Veneto Elena Donazzan. Dal mondo politico giungono messaggi di vicinanza nei suoi confronti per l’ennesimo attacco subito, non è la prima volta che accade, in passato è finita nel mirino di centri sociali e dell’estrema sinistra.
Queste le parole del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia: “Le minacce squalificano chi le profferisce e rafforzano chi le riceve. All’Assessore Elena Donazzan rivolgo la mia totale solidarietà, come donna e come Assessore della Giunta che presiedo. In democrazia, le idee si contrastano con altre idee, espresse con senso di civiltà e rispetto dell’avversario. Purtroppo, sempre più di frequente, questo non succede, ed è il segnale preoccupante che ancora una volta giunge da una frangia profondamente minoritaria della società, ma non per questo meno esecrabile”.
Anche Giorgia Meloni ha voluto lanciare il suo messaggio di vicinanza a Elena Donazzan, sul proprio profilo Facebook ha pubblicato sia l’immagine che attesta la minaccia che alcune parole a sostegno della militante di Fratelli d’Italia: “A Padova minacce sui muri nei confronti dell’Assessore all’Istruzione di Fratelli d’Italia Elena Donazzan. L’odio di certa sinistra di cui nessuno parla, perché evidentemente tollerato se rivolto nei confronti di una donna di destra. Forza Elena”.
Sulla vicenda interviene anche il consigliere Enoch Soranzo: “Esprimo piena solidarietà all’amica e Assessore regionale Elena Donazzan per le minacce ricevute. Trovo vergognoso e inaccettabile questo episodio di violenza ai danni di una donna di Destra le cui capacità e il cui impegno sono in moltissime occasioni riconosciuti, in primis dai suoi stessi avversari politici. La violenza non è mai accettabile è ancor più grave, se possibile, quando indirizzata a una donna. Non ci si può esimere, dunque, da una condanna unanime, perché dinanzi all’odio e alla violenza il silenzio non è mai una opzione.”