Minacce con rapina di uno smartphone e tentata estorsione: 15enne arrestato
Si sarebbe comportato da malintenzionato esperto nonostante gli appena 15 anni di età un adolescente vicentino, che lunedì mattina ha derubato dell’Iphone un coetaneo dopo averlo minacciato impugnando un coltello. Non contento, il rapinatore ha poi contattato i genitori del derubato intimando loro di non ricorrere alla denuncia a pena di passare dei guai, “sfornando” minacce stavolta nei loro confronti. Il tutto è accaduto lunedì scorso a partire dalle 7.30 a Castelfranco Veneto, nel Trevigiano, quindi di prima mattina, come comunicato dai carabinieri della tenenza castellana.
I due teenager viaggiavano insieme nello stesso pullman del trasporto pubblico: una volta scesi in prossimità della stazione, il ragazzo armato di una lama ha avvicinato il coetaneo costringendolo con la forza ad appartarsi in un angolo lontano da sguardi di terze persone. In pochi secondo è avvenuta la rapina, condita dalle intimazioni per impaurire la vittima della rapina, prima di disfarsi – a quanto sembra – del coltello.
A spiegare nel dettaglio la versione oggetto della denuncia della famiglia dello studente delle superiori trevigiano sono stati i militari dell’Arma. L’età dei due protagonisti impone il riserbo dovuto riguardo le generalità e i dati sensibili di entrambi, ma è stato reso noto che il presunto colpevole risiede in una località del Bassanese. A riportare la vicenda sono le testate locali della provincia di Treviso.
Secondo le prime indicazioni sul fatto sembra che il 15enne, subito dopo fuggito a piedi con lo smartphone abbia poi contattato il padre del coetaneo cercando il numero del parente nella rubrica. Avrebbe quindi tentato di estorcere del denaro in cambio della restituzione del dispositivo, chiedendo inoltre la password per evitare il blocco in caso di prolungato disuso e promettendo “botte” al figlio in caso i genitori o chi per loro si fosse rivolto alle forze dell’ordine.
Il papà, per quanto preoccupato per la piega presa della vicenda, non ha esitato a fare la cosa giusta, recandosi immediatamente in caserma e avviando così la contromossa dei carabinieri. Attraverso l’invio di messaggi istantanei sul telefonino Iphone è stato come “tranello” è stato così possibile rintracciare il ragazzo nell’arco di tre ore e arrestarlo in flagranza di reato. Ritrovato anche il coltello da 17,5 centimetri tra impugnatura e lama nel centro della cittadina. Nel frattempo il “fuggitivo” aveva già provveduto a sostituire la sim interna e a modificare le credenziali da accesso, circostanza che però ha solo aggravato la sua situazione.
Il grave episodio finirà a giudizio al Tribunale dei Minori di Venezia, dopo aver appurato che si trattava anche in questo caso – come si sospettava sin dal principio – di uno studente delle scuole superiori castellane. In ragione della pericolosità sociale dimostrata negli atti oggetto di indagine, al 15enne vicentino è stato imposto una misura equivalente agli arresti domiciliari, in attesa dell’avvio dell’iter processuale.