Montagna, sempre più escursionisti improvvisati da soccorrere. Il Cai: “Ecco le regole da rispettare”
L’ultimo caso, sulle Dolomiti bellunesi, è stato quello di una donna che aveva i piedi ghiacciati e non riusciva più a muoversi: il compagno ha provato a scaldarglieli con il sacco a pelo che avevano portato fin lì ma non è bastato e i soccorsi l’hanno dovuta recuperare in elicottero. Sono sempre più frequenti i casi di soccorso in montagna ad escursionisti quanti meno sprovveduti o troppo sicuri di sé e della montagna. Per questo il Cai (Club Alpino Italiano) del Veneto si è sentito in dovere di diffondere l’ennesimo comunicato con le regole da seguire in montagna d’inverno. Lo riportiamo integralmente.
In questi giorni i media stanno dando ampio spazio al recupero di escursionisti in difficoltà da parte del Servizio Urgenza Emergenza Medica (Suem) in collaborazione con il Soccorso
Alpino del Veneto. Come Club Alpino Italiano (Cai) del Veneto, osserviamo con
preoccupazione questa crescita di interventi che potrebbero essere evitati grazie a una corretta preparazione e valutazione prima di intraprendere escursioni in ambiente innevato.
L’ambiente alpino assume caratteristiche diverse sotto la neve, di conseguenza i segnali bianco/rossi possono essere coperti, i pali con la segnaletica danneggiati e le tracce dei sentieri non visibili. Quindi è fondamentale seguire solo le piste tracciate e, in caso di brutto tempo, evitare zone poco conosciute senza evidenti punti di riferimento.
Persino gli escursionisti esperti possono smarrirsi in condizioni di nebbia o maltempo senza bussola e carta topografica. Fidarsi esclusivamente del cellulare è rischioso, considerando la perdita di efficienza della batteria con il freddo e la mancanza di connessione dati in alcune aree.
L’abbigliamento deve essere adeguato alla stagione: scarponcini o scarponi sono le calzature ideali per affrontare l’ambiente innevato mentre non sono idonee le scarpe da ginnastica, anche se robuste, o scarpe basse da trekking. È importante sottolineare che l’abbigliamento, anche il più costoso, può perdere di efficacia a temperature estreme, inoltre non sostituisce l’esperienza in montagna.
Dentro lo zaino è consigliabile avere generi di conforto facilmente assimilabili, poiché
camminare sulla neve richiede sforzi energetici considerevoli. Ricordarsi di bere,
preferibilmente acqua o tè caldo, è fondamentale per mantenere l’energia, evitando l’alcool.
Sempre nel nostro zaino non possono mancare i ramponcini che useremo solo su terreni pianeggianti con poco dislivello perché nei percorsi impegnativi, soprattutto se esposti a nord dove il ghiaccio è compatto, perdono di affidabilità.
Ricordiamo che in conformità con la legge italiana, tutti gli escursionisti in ambiente innevato devono utilizzare l’ARTVA e essere dotati di pala e sonda. Prima di partire consultare sempre il bollettino valanghe emesso giornalmente da Arpa Veneto, durante l’inverno permette di effettuare scelte consapevoli riducendo il rischio da valanga.
Oltre a questi consigli pratici, una regola fondamentale per garantire una giornata serena sia in estate che in inverno è adeguare sempre l’escursione alle proprie capacità. In caso di difficoltà o mancanza di forma fisica è consigliabile fare ritorno. La montagna sarà sempre lìa d accogliervi anche domani.
Il presidente Cai del Veneto
Renato Frigo