Il Covid si porta via il prof. Basso, medico dei bambini ed ex guida di “Città della Speranza”
E’ un lutto che travalica i confini di ogni provincia e comune e raggiunge tante famiglie anche del Vicentino quello che la scorsa notte annuncia la morte del dottor Giuseppe Basso, medico padovano già direttore del reparto di Oncoematologia pediatrica ed ex presidente dell’Istituto di Ricerca Pediatrica della Fondazione “Città della Speranza“.
Un uomo che può considerarsi a sorta di capofila, per lungo tempo e fino al 2019, dello stuolo di angeli armati di camice e conoscenze scientifiche in campo sanitario che ogni giorno assistono e provano a salvare i bambini colpiti da gravi malattie. Si è spento all’età di 73 anni.
Il professor Basso è spirato dopo settimane di lotta contro il coronavirus proprio a Padova, nel reparto di terapia intensiva dedicato ai malati di Covid-19. Il morbo che da quasi un anno ormai tiene in scacco il mondo intero aveva attaccato in maniera dirompente anche il medico dei bimbi malati di tumore circa un mese fa, trascinandolo nell’ospedale universitario che ben conosceva stavolta da paziente via in condizioni sempre più gravi, fino al ricovero in rianimazione e la tragica notizia recente della sua morte.
Giuseppe Basso, ricordato anche da un messaggio di partecipazione al lutto dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia, lascia la moglie Stefania e un figlio di soli 7 anni. Dal 2018 aveva scelto di andare in pensione, continuando comunque a dedicarsi in prima persona agli studi sul campo che lo ha visto contribuire per decenni a progredire con le cure più moderne, salvando centinaia di bambini e alleviando il dolore di tante famiglie. Si tratta di un riconosciuto luminare italiano del settore, che per decenni ha affiancato l’attività operativa a quella di dirigente medico e di docente universitario nell’Ateneo di Padova. “Il Covid ci ha portato via la stella cometa delle cure per i bambini malati di tumore. Con Giuseppe Basso la sanità veneta perde non solo un grande clinico – ha commentato Luca Zaia nel corso della mattinata, dopo l’amara notizia ricevuta – ma anche una persona incomparabile per le qualità sul piano umano, che ho avuto la fortuna di conoscere molto bene. Con il suo appassionato lavoro, ha salvato migliaia di giovani vite. I bimbi per i quali non è riuscito a fare il miracolo, ora lo accolgono in Paradiso”.