Olimpiadi 2026, è caso ‘bob’. Innsbruck: ‘Nostra pista disponibile’. Ma l’Italia dice no
Rischia di diventare quasi un caso diplomatico la costruzione della pista da bob per le Olimpiadi Milano – Cortina 2026.
Dopo che a fine luglio non erano infatti pervenute offerte per l’affidamento dei lavori, si erano fatte avanti per proporre i loro impianti sia la Svizzera con St. Moritz – che ha ospitato anche i Mondiali di bob quest’anno – sia proprio in questi giorni l’Austria con il sindaco di Innsbruck, incontrato da alcuni esponenti Verdi tra cui la consigliera regionale vicentina Cristina Guarda a Bolzano: “Innsbruck, in quanto città olimpica, deve e vuole omologare la sua pista di bob e slittino per poter disputare competizioni internazionali di alto livello anche dopo il 2024.
I costi stimati per l’omologazione – spiegano i referenti di Europa Verde – ammontano a circa 27,43 milioni di euro, che saranno ripartiti in parti uguali tra la Repubblica d’Austria, il Tirolo e la Città di Innsbruck così come precisato dal sindaco Willi, e no va trascurato che la mancata presentazione di offerte per la costruzione dello sliding center a Cortina d’Ampezzo, distante soltanto 168 km da Innsbruck, conferma il rischio denunciato dai Verdi fin dal 2021 di non riuscire a realizzarlo nei tempi richiesta dal CIO, ossia la stagione invernale 2024″.
Tempi ormai sempre più stretti, ma anche un tema legato ai costi che sarebbero lievitati e che non vedrebbero il Comitato Olimpico così contrario ad una ‘delocalizzazione’ parziale anche se si trattasse di un altro Paese, mentre per ora manca una presa di posizione del governato Luca Zaia: “Grazie al lavoro di Europa Verde Veneto – incalza Cristina Guarda – si sono resi trasparenti anche gli ingenti costi di gestione e gli accordi non pubblicizzati di coprire le perdite di gestione con fondi dei Comuni confinanti non solo Veneti, ma anche delle province autonome di Bolzano e Trento. L’Osvi, gestore della pista di bob e slittino di Innsbruck, sta lavorando ad un’offerta agli organizzatori italiani delle Olimpiadi del 2026 che prevede, con un contributo di 12,5-15 milioni di euro, di poter organizzare le gare a Innsbruck e poter pianificare una collaborazione anche post Olimpiadi, atta a rilanciare e sostenere gli sport Bob, Slittino e Skeleton italiano.
Sarebbe circa un decimo del costo di una nuova struttura a Cortina d’Ampezzo e ridurrebbe anche i costi delle venues olimpiche legate allo sliding center, il tutto nello spirito dell’idea dell’Euregione, una collaborazione interregionale tra Tirolo, Sudtirolo e Trentino: buona cooperazione e sostegno reciproco”.
Parole che a stretto giro sembrano non trovare però adesione da parte italiana così come racconta ‘La Repubblica’ che al contrario annuncia al fotofinish una cordata tricolore pronta a realizzare il nuovo impianto ‘Eugenio Monti’ che fu gioiello di Cortina 1956. Costo dell’opera 81 milioni. Salvo sorprese.