Il dg della Sanità sbotta contro i giornalisti: “Il Veneto fa più tamponi molecolari di tutti”
“Il Veneto ha sempre fatto e continuerà a fare i tamponi molecolari. Abbiamo 3 milioni e mezzo di tamponi molecolari refertati. Questo ci deve essere riconosciuto”. Con piglio evidentemente polemico nei confronti dei giornalisti presenti nella sede veneziana della Protezione Civile il neo direttore generale della sanità venera Luciano Flor ha esordito oggi nel punto stampa di Marghera, ponendo l’accento sui dati che riguardano l’attività di controllo della diffusione del coronavirus nel territorio regionale.
“Sembra che il Veneto sia una regione che non fa tamponi molecolari ma solo rapidi. Questi ultimi costituiscono un’aggiunta, un’integrazione, e non li sostituiscono”. Per ben 6 volte il portavoce delle Ulss venete e successore del vicentino Domenico Mantoan ha chiesto, con atteggiamento provocatorio, si è rivolto alla stampa chiedendo ai presenti quale fosse la regione con più tamponi molecolari effettuati in rapporto alla popolazione (non in numeri assoluti).
Dopo la sfuriata iniziale, si moderano i toni iniziando l’esposizione di dati e interretazioni da parte del dirigente medico. Al suo fianco il presidente regionale Luca Zaia che aveva come di consueto introdotto il tema del giorno e reso noto il bollettino quotidiano sull’epidemia. Con cifre in linea rispetto ai giorni precedenti. Sul tema delle riaperture unilaterali di bar e ristoranti in segno di protesta, riunite sotto lo slogan #ioapro, il Governatore veneto ha espresso vicinanza alle categorie ma non si è sbilanciato oltre, “rincarando” la richiesta di ristori per le fasce commerciali più penalizzate dai Dpcm come deterrente ad azioni fuori della legalità.
“Non mi scandalizzano le proteste delle categorie, devono essere ascoltati ed evidenzio inoltre che non sono politicizzate ma vengono dal basso. L’unico modo – conclude Zaia – per evitare queste manifestazioni è ricorrere ai ristori, come abbiamo detto più volte. Lo stesso vale per altri negozi, palestre e attività analoghe”. Poi il ritorno all’intervento del dirigente medico prima della chiusura. “Oggi è stato il Flor-day” questo il congedo di Luca Zaia con una battuta, suggerendo con ironia il titolo da adottare ai giornalisti presenti.