Rischio valanghe e nevicate, stato di attenzione fino a mezzogiorno dell’Epifania
Il Centro funzionale decentrato della Protezione civile regionale ha emesso un nuovo bollettino meteo dove si evidenzia lo stato di attenzione per nevicate e per il rischio valanghe. Il bollettino è valido fino alle ore 12 di mercoledì 6 gennaio.
La Protezione civile, a seconda dell’intensità dei fenomeni, può riconfigurare lo stato di attenzione in stato di pre-allarme o allarme.
Tra il tardo pomeriggio di martedì 5 gennaio e la mattina di mercoledì 6 sono previste modeste nevicate fino a quote collinari. Sono attesi accumuli localmente fino a 10 centimetri e sulle zone montane fino ai fondovalle prealpini e sulla pedemontana e i colli oltre i 400-600 metri di quota. Attualmente la neve è in fase di lento consolidamento sia nelle Dolomiti che nelle Prealpi. In quota molti siti da valanga non hanno ancora scaricato e sono pertanto ancora possibili i distacchi di valanghe, anche di grandi dimensioni, lungo i canaloni e i versanti noti, che in alcune situazioni possono arrivare a fondovalle.
Il bollettino meteo prevede che il manto nevoso continuerà nel suo lento e graduale consolidamento negli strati superficiali. Mentre, in profondità, dove permangono degli strati più fragili, è possibile che si rompano fino a causare un distacco di valanghe anche di grandi dimensioni. L’attività valanghiva spontanea prevista sarà più frequente in quota e potrà interessare anche la viabilità più esposta. In pianura, domani martedì 5 gennaio le precipitazioni sono previste in aumento fino al 75-100%; mentre mercoledì 6 gennaio sono attese con probabilità bassa del 5-25%.
L’Arpav intanto ha comunicato che dopo le abbondanti nevicate del fine settimana, le condizioni di innevamento della montagna veneta risultano eccezionali. A 1500 metri di quota il manto nevoso raggiunge e supera quasi ovunque il metro e mezzo, mentre a 2000 metri, e in qualche località prealpina anche a quote inferiori, supera i due metri. Si tratta di uno degli inizi di inverno più nevosi degli ultimi 10/15 anni, richiamando gli eccezionali inverni del 2013/14 e soprattutto del 2008/09, quando, come in questo caso, si ebbero ingenti nevicate già a partire dall’inizio di dicembre.
Conseguenza delle abbondanti nevicate e del consistente manto nevoso non ancora consolidatosi è l’elevato pericolo di valanghe, che è salito a grado 4 (forte) su una scala da 1 a 5. Arpav raccomanda quindi la massima prudenza in caso di frequentazione degli ambiti non controllati della montagna e di consultare il suo Bollettino neve e valanghe per avere informazioni sulla situazione del manto nevoso.