Siccità/Veneto: piano con fondi statali per 4,8 milioni di euro. Anche a Marcesina, Crespadoro e Arzignano
Ci sono anche interventi di emergenza a Marcesina sull’Altopiano di Asiago, a Crespadoro e ad Arzignano nella Valle del Chiampo, per un totale di 450 mila euro, nel piano di interventi della Regione su fondi stanziati dal Governo.
“Come preannunciato – spiega il presidente della Regione Veneto Luca Zaia – ho provveduto ad inviare a Roma il piano con il dettaglio dei primi interventi per far fronte all’emergenza idrica realizzati in Veneto. Gran parte del primo investimento, corrispondente ai 4,8 milioni che ci ha assegnato il Governo, è legato ad interventi per fronteggiare la risalita del cuneo salino nel fiume Po e nel Livenza, che stanno provocando danni seri ai territori circostanti. Rassicuro che, comunque, tutti gli enti gestori sono impegnati: stanno realizzando e programmando azioni e opere nell’intero territorio veneto, in particolare su pozzi e sorgenti”.
Zaia, che parla nella veste di Commissario delegato per gli interventi urgenti per gestione della crisi idrica, annuncia l’invio del Piano del Commissario al Capo del Dipartimento della Protezione Civile nazionale Fabrizio Curcio per l’approvazione legata al primo stanziamento assegnato dal Governo al Veneto per far fronte all’emergenza, pari appunto a 4,8 milioni di euro.
Nel piano, il Soggetto Attuatore coordinatore, Nicola Dell’Acqua, avvalendosi delle strutture tecniche di Viveracqua e degli enti e delle amministrazioni coinvolte nell’emergenza, ha declinato puntualmente i primi interventi emergenziali già in parte portati a termine e in corso di realizzazione per tentare di arginare l’emergenza siccità di questa estate.
“Si tratta solo di un primo atto dove puntualizziamo le azioni di prima emergenza – sottolinea ancora Zaia -, seguiranno indicazioni dettagliate di tutte le opere che vogliamo mettere in atto per far sì che in futuro possiamo essere nelle condizioni migliori per affrontare l’eventuale nuova crisi idrica”.
Nello specifico, nel territorio vicentino è prevista la terebrazione (ossia la perforazione) di un nuovo pozzo a Marcesina (Altopiano di Asiago) per un costo di 77 mila euro, un intervento sulle sorgenti di Crespadoro per 250 mila e alcune interconnessioni nel territorio di Arzignano per altri 123 mila.
Quanto al resto del Veneto, l’intervento più corposo previsto dal Piano prevede l’interconnessione tra la centrale di Ponte Molo (Rovigo) e il Mosav, che garantisce la potabilizzazione dell’acqua senza dover ricorrere al prelievo dal fiume Po (2,8 milioni di euro). Gli altri interventi riguardano la stabilizzazione della condotta del canale Brian a Torre di Mosto (Venezia) per garantire acqua potabile a Caorle, zona andata in crisi in questi giorni (300 mila euro); l’attivazione del pozzo a Camazzole, frazione di Carmignano di Brenta nel padovano (28 mila euro); la riattivazione di un pozzo a Lazise (Verona) e la sua interconnessione (totale 57 mila euro).
Il resto degli importi stanziati è relativo a interventi in emergenza su sorgenti e pozzi, forniture idriche con autobotti e dissalatori, in tutte le province.