Soldi per saltare liste di attesa, esposto della Regione dopo denuncia Petrolio-Stella
“Leggo sul Corriere della Sera, in un articolo a firma Gian Antonio Stella, due notizie che, per l’autorevolezza della fonte, non dubito corrispondano al vero e che gettano non soltanto pessima luce sull’immagine di un servizio sanitario, come quello veneto, in cui efficienza e rigore ho sempre preteso siano norma e prassi, ma integrano anche un danno patrimoniale”.
Lo dichiara il presidente del Veneto Luca Zaia in merito a un articolo del quotidiano milanese in cui – citando un’inchiesta televisiva della trasmissione Petrolio che andrà in onda stasera in seconda serata su Rai1 e centrata sui 40 anni del servizio sanitario nazionale – si descrivono due episodi a danno di pazienti avvenuti in presidi sanitari della regione. In uno, in particolare, un medico che nel corso di una visita privata chiede una “bustarella” di duemila euro per far saltare le liste d’attesa ad una donna (la stessa giornalista autrice del servizio, sotto mentite spoglie) che vuole farsi chiudere le tube.
“Mi pare che quanto riferito nell’articolo sia più che sufficiente per consentire alla Regione del Veneto, di cui devo tutelare in ogni sede l’interesse, di presentare alla magistratura inquirente un esposto-denuncia sui fatti – aggiunge Zaia – documento che verrà poi integrato con quanto emergerà ulteriormente dalla trasmissione televisiva, il cui contenuto mi auguro venga al più presto consegnato alla competente giurisdizione”.
“È assolutamente inaccettabile che una o due mele marce vanifichino l’ottimo e faticoso impegno quotidiano di decine di migliaia di operatori che lavorano in silenzio con professionalità e competenza – conclude il presidente del Veneto – consentendo al sistema sanitario veneto di essere ai primi posti in tutte le classifiche. Per questo, quando qualcuno sbaglia, deve essere identificato e punito”.