Tamponi rapidi, c’è l’accordo tra Regione e FederFarma. Costerà 26 euro in farmacia
Il protocollo d’intesa è stato firmato ieri, e da oggi gli scaffali delle farmacie del Veneto potranno munirsi delle confezioni di tamponi antigenici, meglio noti al volgo come “test rapidi”, dopo l’accantonamento a fine primavera dei test sierologici anche qui chiamati “rapidi” – con la goccia di sangue per intendersi – di fatto già desueti da mesi. Il servizio è rivolto ai soli cittadini asintomatici che dovranno recarsi in farmacia, su appuntamento, con carta d’identità e codice fiscale al fine di garantire la tracciabilità.
I farmacisti potranno quindi dare il via alla libera vendita dopo aver ricevuto le forniture, destinata a chi volesse sottoporsi ad un controllo preventivo in modo (relativamente) autonomo, senza ricorrere a centri sanitari privati o al medico di base per la necessaria impegnativa. Non si tratterà comunque di autosomministrazione: ogni farmacia dovrà dotarsi di un ambiente idoneo o di uno stand esterno per processare i test.
L’accordo definitivo, su cui si discuteva da almeno due mesi fino a far sfumare le ultime resistenze, è stato raggiunto ieri con la firma in calce al documento di autorizzazione da parte della Regione Veneto – rappresentata dall’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin – e conseguente presa in carico da parte dei professionisti titolari che si accolleranno la effettuare i tamponi, direttamente in farmacia in locali adeguati. Bisognerà attendere però il 2021 per dare efficacia concreta al “via libera”, dopo l’approvazione formale che dovrà passare per la Giunta Regionale, in programma nei primi giorni della prossima settimana.
“Il servizio di screening avrà un costo calmierato di 26 euro – spiega la nota divulgata da FederFarma nelle scorse ore – e sarà offerto dalle farmacie che aderiranno al protocollo regionale a quei cittadini che vorranno sottoporsi al test rapido volontariamente a proprio carico. I test verranno eseguiti da un infermiere specializzato nel massimo rispetto delle fondamentali condizioni di sicurezza che saranno garantite agli utenti e a tutti gli operatori sanitari, farmacisti titolari e collaboratori di farmacia. Laddove non ci fosse la possibilità di creare percorsi alternativi all’utenza ordinaria in farmacia, saranno allestiti gazebo esterni oppure i tamponi potranno essere somministrati all’interno della farmacia, ma durante gli orari di chiusura al pubblico”.
“Siamo soddisfatti perché insieme all’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin ed alle Direzioni Farmaceutica e Prevenzione della Regione Veneto siamo riusciti a trovare la quadra per un indispensabile servizio alla cittadinanza – dichiara Andrea Bellon presidente delle 1.145 farmacie di Federfarma Veneto -. La farmacia è un polo sanitario qualificato, sicuro, ma anche sotto casa ed è quindi particolarmente comodo a tutti, ma soprattutto a chi non può spostarsi con facilità. Le farmacie si assumono l’onere di acquistare il test e di organizzare l’operato del personale sanitario offrendo un servizio a costo veramente molto contenuto al cittadino”.