Tamponi, da oggi si cambia: la lista di chi ha diritto all’accesso gratuito e chi a pagamento
La stretta sulla corsa estiva ai test antigenici “rapidi” offerti gratuitamente dal sistema sanitario alla popolazione, preannunciata nella conferenza stampa di ieri da Luca Zaia, dalla mezzanotte è diventata effettiva. La Regione Veneto attraverso la delibera firmata lunedì mattina alza un argine contro l’utilizzo dei test epidemiologici a finalità “ricreative” e per finalità generica slegate da motivazioni sanitarie e di prevenzione, dopo la calca di gente che si è presentata ai punti-tamponi delle varie Ulss, tra cui la Berica e la Pedemontana nel Vicentino.
E’ l’effetto dell’entrata in vigore in Italia del passaporto vaccinale o green pass lo scorso 6 agosto, con un’impennata di tamponi rapidi richiesti dai veneti e l’alzata di scudi del personale sanitario, trovatosi di fronte a una mole di lavoro imprevista e insostenibile. Circa 50 mila test nella sola giornata di sabato, secondo le rilevazioni, con un incremento tra l’80% e il 100% e code di gente.
Effetto green pass. La misura adottata dalla Regione, come spiegato ieri nel punto stampa dal presidente dell’ente territoriale, pone fine a una fase di screening della popolazione in cui più cittadini si andavano a testare e più si andavano a scovare i casi di contagio da trattare e tracciare, aprendone una nuova. Che mira a sollecitare la vaccinazione per la quota residua di “indecisi”, anche ieri per così dire “consigliata” da Luca Zaia, e in via esplicita ridurre il flusso di uomini e donne che si presentano alle Ulss per la certificazione temporanea con finalità personali, come viaggi, motivi di lavoro, partecipazione ad eventi e accesso ai locali di ristorazione.
Per questi e altri casi il tampone rimane ad accesso libero e un diritto garantito, ma tornerà ad essere a pagamento. Sempre gratuito per i minori di 12 anni, alla tariffa ridotta di 8 euro per i minorenni in età adolescenziale, e 15 euro per gli adulti. Si tratta di costi “calmierati”, secondo gli accordi stipulati da Governo e regioni in un protocollo nazionale, mentre per i cittadini stranieri non registrati nel sistema sanitario nazionale il costo sarà di 22 euro. Ecco la lista:
- Chi intraprende o rientra da un viaggio all’estero con necessità di certificazione, in base alle richieste del Paese straniero meta dell’espatrio in caso di uscita dai confini nazionali
- Chi è obbligato a sostenere test periodici per motivi legati alla propria professione
- Attività ricreativa in generale, vale a dire per avere accesso a eventi sportivi, culturali, ludici o legati al benessere (ad es. concerti, tornei sportivi, spiagge, palestre e piscine al chiuso etc)
- Chi si reca nei locali di ristorazione con spazi a sedere al chiuso, dove viene richiesto di presentare il passaporto vaccinale o la certificazione temporanea
- Tutti i casi in cui non è specificato l’accesso gratuito
Non cambia nulla invece rispetto al passato recente per chi si reca nei punti tampone per i seguenti motivi e per determinate categorie di persone.
- Persone che presentano sintomi sospetti riconducibili al Covid-19
- Contatti stretti inviati a sottoporsi al test da medici di base e operatori di contact tracing
- Chi sta per accedere a cure ospedaliere o di pronto soccorso o in vista di interventi programmati
- Operatori, ospiti e visitatori di strutture sanitarie e/o ospedaliere come le case di riposo
- Parenti prossimi (familiari), caregiver e anche qui operatori a stretto contatto con persone disabili
- Bambini sotto i 12 anni di età
- Operatori coinvolti in servizi ricreativi per minori e partecipanti in caso di screening disposto dalle autorità sanitarie
- Pazienti e situazioni particolari di esenzione dal ciclo vaccinale