Terremoto in Turchia e Siria: pronti a partire soccorsi veneti specializzati in grandi emergenze
Il bilancio delle vittime del terremoto in Turchia e in Siria continua a salire. Secondo i dati più recenti, sono oltre 3.000 le persone morte, ma migliaia sono ancora sepolte sotto le macerie. 1.600 le vittime nelle dieci province della Turchia colpite dal sisma: qui i feriti sono oltre 11 mila, secondo il ministro della Salute. Nelle zone della Siria controllate dal governo i morti sono 968, e i feriti 1.280, mentre nelle aree dei ribelli i morti sono già 430.
“Il mio pensiero – ha detto oggi il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia – va a tutte queste persone, a chi sta soffrendo, a chi è alla disperata ricerca dei propri cari. Si tratta di un’immane tragedia: con il fiato sospeso seguiamo il lavoro dei soccorritori. Il Veneto è pronto a fare la propria parte, secondo l’organizzazione internazionale dei soccorsi”.
“Medici, infermieri e volontari della Protezione Civile del Veneto – ha aggiunto Zaia – sono infatti pronti a dare il loro contributo nei soccorsi. Personale sanitario specializzato in maxi emergenze del Suem della Regione Veneto, medici e infermieri, sono pronti a partire verso le zone colpite dal terremoto. Si tratta di operatori formati per operare con il team Usar dei vigili del fuoco, i tecnici del Corpo addestrati per la ricerca e il recupero delle persone sepolte dalle macerie, con il compito di fornire l’assistenza sanitaria alle vittime. La prima squadra è al momento in stand by, pronta a muovere verso le zone colpite, secondo le indicazioni della protezione civile nazionale”.