Veneto, domani il via alla caccia, fra le polemiche. Le associazioni: “Poca tutela degli animali nei programmi elettorali”
Ad alzare il tiro nei giorni scorsi erano state in Consiglio Regionale le opposizioni, che martedì avevano avanzato in aula una interrogazione, sottoscritta da Andrea Zanoni (Partito Democratico) e Arturo Lorenzoni (gruppo Misto). In essa si rilanciavano le richieste delle associazioni di tutela degli animali selvatici – Enpa, Lac, Lav, Lipu, Wwf Italia e Legambiente – che chiedevano una sospensione della stagione venatoria o, in alternativa, la revoca dell’apertura anticipata all’1 settembre, prevista dalla legge nazionale al 25 settembre”.
Ai due consiglieri non è garbata infatti la risposta negativa data dall’assessore alla caccia Cristiano Corazzari: “Ancora una volta gli interessi di una esigua minoranza come quella dei cacciatori ha vinto sul dovere costituzionale di tutela della fauna selvatica. Dall’assessore Corazzari sono infatti arrivate in aula parole che minimizzano gli effetti devastanti della siccità sulla fauna selvatica, che grazie ad una recente riforma sostenuta fortemente dal Partito Democratico oggi è tutelata dalla Costituzione Italiana”.
“Dopo lunghi mesi di clima impazzito, di siccità, di fiumi senz’acqua, di agricoltura in ginocchio, di scarsità di alimentazione naturale, era doveroso assumere misure di protezione. Invece – sottolineano Zanoni e Lorenzoni – questa Giunta ha concesso esattamente il contrario, aprendo addirittura la stagione di caccia in preapertura già l’1 settembre anche a specie rare come la tortora selvatica o al colombaccio che ancora ha i piccoli al nido”.
Secondo Zanoni, in particolare, “si doveva almeno raggiungere una mediazione tra gli interessi di chi va a caccia e le esigenze di tutela della fauna selvatica previste da direttive dell’UE e dalla Costituzione italiana. Ma, a dispetto delle belle parole di facciata, di richiamo ad una sensibilità ambientale, da questo governo veneto è arrivata una pugnalata vergognosa non solo agli animali selvatici ma a tutti i cittadini che credono nella legalità e hanno a cuore le sorti della biodiversità del Veneto”.
In merito, le Lav del Veneto hanno organizzato per oggi ricordano per questo la loro mobilitazione, con flash mob nelle principali città del Veneto.
Sulla stessa linea la Lav nazionale, che ricorda come solo una settimana dopo l’apertura della caccia, gli italiani saranno chiamati a votare per l’elezione del nuovo Parlamento, «ma a leggere i programmi elettorali delle diverse forze politiche, la tutela degli animali selvatici sembra non rivestire alcuna priorità tra i candidati, al punto da non venire neppure citata da gran parte degli schieramenti».