Veneto in ginocchio. Zaia “Bacini hanno evitato il disastro. Documentare i danni per i risarcimenti”
Il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile del Veneto ha emesso un bollettino di nowcasting alle ore 7 con un aggiornamento della situazione meteo che indica che nelle ultime ore si registra l’assenza di precipitazioni ma diverse situazioni critiche per le precipitazioni intense di ieri sera in quasi tutte le province.
Le intense e abbondanti precipitazioni, occorse in un breve lasso temporale, hanno comportato estesi e consistenti allagamenti che coinvolgono i centri abitati dei comuni di Asolo e Castelfranco Veneto. Ulteriori allagamenti sono segnalati nei comuni di Quarto d’Altino, Altivole, Casier, Fonte, Mogliano Veneto.
Il torrente Muson dei Sassi ha rotto gli argini a Camposampiero (nel padovano) con la divagazione delle acque verso i territori posti a est del camposampierese e confinati a sud dall’argine del Muson Vecchio. Smottamenti di terreno ostruiscono la viabilità nell’area pedemontana trevigiana e bellunese e permangono diffusi allagamenti prevalentemente nelle province di Vicenza e Padova per effetto delle precipitazioni occorse nella giornata del 15 e 16 maggio.
Le previsioni indicano che nella mattinata precipitazioni in prevalenza assenti, dalle ore centrali possibile qualche nuova pioggia sparsa anche con rovesci o locali temporali specie su zone montane/pedemontane centro-orientali.
Nel corso della giornata si avrà poi il transito dei colmi di piena alle sezioni di pianura e della foce dei fiumi Piave, Livenza, Brenta e Bacchiglione. Il Bisatto ed il Fratta-Gorzone potranno mantenere livelli sostenuti dovuti allo smaltimento delle acque presenti nella rete secondaria. In assenza di precipitazioni le porzioni montane dei corsi d’acqua continueranno a presentare decrementi dei livelli.
Gli interrventi dei vigili del fuoco
Gli interventi dei vigili del fuoco proseguoo in tutta la regione. Non si ha notizia di persone rimaste ferite. La situazione più critica al momento in località Rustega a Camposampiero per la rottura di un argine nelle prime ore di venerdì. I vigili del fuoco intervenuti con soccorritori acquatici alluvionali, hanno evacuato persone rimaste isolate per le strade invase dall’acqua. A Castelfranco Veneto è esondato l’Avenale: gli interventi dei pompieri riguardano prevalentemente prosciugamenti di piani interrati e piani terra.
Le sale operative del 115 dei vigili del fuoco hanno ricevuto circa 2500 chiamate di soccorso per danni da maltempo. Sono stati eseguiti 860 interventi con personale sul posto, 1200 interventi non più necessari. In corso e attesa d’intervento e valutazione 400 richieste d’aiuto.
Padova, Venezia e Vicenza le province più colpite, e gli scarni numeri, provincia per provincia, resttiuiscono una fotografia fedele di una regione in ginocchio (dati dal 15 maggio alle 11 di oggi). Padova: 797 chiamate di soccorso ricevute, 214 interventi eseguiti con squadre sul posto, 187 interventi in corso di svolgimento e valutazione, 396 interventi non più necessari. Treviso: 386 chiamate di soccorso ricevute, 130 interventi eseguiti con squadre sul posto, 187 interventi in corso di svolgimento e valutazione, 69 interventi non più necessari. Vicenza: 411 chiamate di soccorso ricevute, 185 interventi eseguiti con squadre sul posto, 6 interventi in corso di svolgimento e valutazione, 220 interventi non più necessari. Verona: 248 chiamate di soccorso ricevute, 140 interventi eseguiti con squadre sul posto, 11 interventi in corso di svolgimento e valutazione, 97 interventi non più necessari. Venezia: 516 chiamate di soccorso ricevute, 220 interventi eseguiti con squadre sul posto, 61 interventi in corso di svolgimento e valutazione, 235 interventi non più necessari. Rovigo: 82 chiamate di soccorso ricevute, 55 interventi eseguiti con squadre sul posto, 3 interventi in corso di svolgimento e valutazione, 24 interventi non più necessari. Belluno: 58 chiamate di soccorso ricevute, 49 interventi eseguiti con squadre sul posto, 3 interventi in corso di svolgimento e valutazione, 6 interventi non più necessari.
Zaia: “Evitato il peggio, attivati sette bacini”
“Possiamo dire che l’efficienza della macchina, insieme alle opere infrastrutturali dai bacini di laminazione alle diaframmature e ai 2.500 cantieri per difesa idrogeologica, ci hanno permesso di evitare il peggio. La situazione è stata davvero critica in gran parte della regione. Solo per dare un’idea ieri sera alla Protezione Civile sono arrivate 2.400 chiamate. I danni sono ingenti. Dal momento che già ieri ho siglato lo Stato di emergenza, invito i cittadini colpiti dagli eventi a recuperare foto e materiali per attestare i danni. La raccolta documentale sarà indispensabile per la richiesta di risarcimento. Ho sentito il direttore nazionale del dipartimento di Protezione Civile Fabrizio Curcio al quale chiederò l’accesso al fondo di solidarietà nazionale per gli eventi di Protezione Civile”. Così il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia che questa mattina insieme all’assessore regionale alla Protezione Civile Giampaolo Bottacin e a tutti i tecnici ha incontrato la stampa.
Zaia ha precisato funzionamento e invaso dei bacini attivati: Montebello (riempito al 50% dell’invaso, comandato), Colombaretta (100%, innesco naturale a sfioro), Caldogno (50%, comandato), Orolo (100%, innesco naturale a sfioro), Trissino (40%, innesco naturale), Viale Diaz (40% invaso, innesco naturale), Muson dei Sassi (80%).
“Siamo di fronte ad un fenomeno eccezionale – ha sottolineato Bottacin -. Ad esempio, ieri sera ad Asolo si sono registrati 42 millimetri di pioggia in mezz’ora e a Castelfranco in meno di un’ora e mezza 80 millimetri. In questo momento stanno passando i colmi di piena nei tratti medi e finali dei corsi d’acqua, ci sono dei problemi anche nelle zone del Sile, ma possiamo dire che il peggio è passato”. L’assessore ha ricordato, in particolare, i 1.501 volontari di protezione civile e i 250 vigili del fuoco che si sono attivati con estrema tempestività per far fronte all’emergenza nell’intero territorio regionale.