West Nile, i dati aggiornati in Veneto sulle infezioni e il vademecum per la prevenzione
Il computo dei dati aggiornati sul tema dell’infezione West Nile in seno ai servizi sanitari della Regione Veneto ammonta a 227 casi confermati, con poco più della metà dei quali a sviluppare sintomi lievi come l’alterazione della temperatura corporea (la febbre comune, nel 54%) e il 46% invece ad affrontare una forma di malattia neuroinvasiva, con necessità di ricovero ospedaliero e un percorso di cura impegnativo per debellare il virus prodotto dalla puntare di zanzare infette. Il periodo di incubazione, solitamente, vai dai 2 ai 14 giorni secondo gli studi aggiornati e va detto che la trasmissione è improbabile tra gli esseri umani, salvo trasfusioni sangue e trapianti di organi.
I dati relativi al bollettino di Sorveglianza delle arbovirosi, è stato emesso stamattina dalla dalla direzione regionale di Prevenzione dell’ente e reso pubblico. Nel documento di sintesi, che distingue i 123 casi di febbre “semplice” dai 104 più gravi, si indica anche in 7 unità il numero dei cittadini decedute in Veneto dall’inizio del 2022. Si tratta in prevalenza di persone anziane, con media età di 83,6 anni: in un solo caso di sesso femminile. Fattore importante nella prevenzione si sono rivelati anche i test riservati ai donatori di sangue, dove sono state rintracciate 25 positività. Sui 227 casi confermati, 18 sono stati rilevati nella provincia di Vicenza, mentre spiccano i 122 di Padova.
Come noto la febbre West Nile è provocata dal virus “omonimo”, trasmesso dalla puntura di
zanzare infette all’uomo e agli animali, generalmente equini ed uccelli. Le zanzare che nello specifico appartengono al genere Culex (specie C. pipiens) avrebbero come “serbatoio di
infezione” 70 specie di uccelli presenti nella Pianura Padana e monti limitrofi, soprattutto passeriformi e corvidi, dove il virus può persistere nell’organismo da alcuni giorni a qualche mese. Da ricordare che la maggior parte delle persone infette non manifesta sintomi, nella misura indicata dell’80%.
Le forme sintomatiche, invece ,si presentano con sintomi tipici influenzali lievi come febbre, cefalea, dolori muscolo-articolari, raramente accompagnati da rash cutaneo (febbre, Wnf). Nel rapporto ci evince come meno dell’1% sviluppa una malattia neuroinvasiva grave, come meningite, encefalite o paralisi flaccida (malattia neuro-invasiva, Wnnd). Il concreto rischio di generarla aumenta in maniera consistente con l’età ed è più elevato fra gli adulti di oltre 60 anni. All’interno del bollettino diffuso venerdì mattina sono citati anche anche i conteggi ufficiali di altre forme di virus emerse in Veneto nei mesi recenti. Alcuni esempi: la febbre Dengue fa registrare 16 casi, tutti provenienti da Paesi esteri (Brasile, Cuba, Kenya, Maldive, Sri Lanka Thailandia e Togo). Il Toscana Virus presenta 3 casi, tutti segnalati dalla provincia di Padova. Nessun caso, infine, di Chikungunya, Zika e Usutu.
IL VADEMECUM del Ministero della Sanità per la prevenzione
I cittadini possono proteggersi dalle punture di zanzara tramite:
- il controllo attivo del vettore in aree private (impiego di formulati insetticidi idonei all’uso domestico o in campo civile, rimozione dei siti dove possono riprodursi le zanzare)
- l’adozione di misure individuali di protezione di seguito riportate:
– all’aperto, utilizzare repellenti cutanei per uso topico registrati come biocidi o come presidi medico chirurgici, attenendosi alle norme indicate sui foglietti illustrativi, ponendo particolare attenzione al loro impiego su bambini, donne in gravidanza e in allattamento
– all’aperto, indossare indumenti di colore chiaro che coprano il corpo il più possibile (ad es. camicie a maniche lunghe, pantaloni o gonne lunghe e calze)
– in assenza di impianto di condizionamento d’aria, utilizzare zanzariere ai letti, alle finestre e alle porte d’ingresso avendo cura di controllare che queste siano integre e ben chiuse
– nel solo caso di presenza di zanzare in ambienti interni, vaporizzare spray a base di piretro o di altri insetticidi per uso domestico, oppure utilizzare diffusori di insetticida elettrici, areando bene i locali prima di soggiornarvi.