Zaia contrario alle isole Covid-free. E intanto lavora con le Regioni alle riaperture
«Se avessimo la vecchia classificazione oggi saremmo in zona gialla, ma è pur vero che il virus circola, 70-80 ricoveri al giorno lo dimostrano»: lo ha detto oggi nel consueto punto stampa a Marghera il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia. Sono stati 587 i nuovi casi di Covid-19 rilevati dai test in Veneto nelle ultime 24 ore, con una incidenza del 4,99%. Gli “attualmente positivi” sono 31.687, in calo di poco più di cento unità rispetto a ieri. Quanto ai ricoveri, i pazienti Covid sono 2.122 negli ospedali della regione (+24): 301 in terapia intensiva e 1.821 in area non critica. 11 le nuove vittime nelle ultime 24 ore.
Zaia ha anche spiegato che insieme ad altri presidenti di Regione sta lavorando alle nuove linee guida per le riaperture di bar, ristoranti, teatri, cinema, palestre e piscine. «Ritengo sia necessario cambiare il modello dei 21 parametri che attribuisce la zona gialla, arancione e rossa. Se si pensa di riaprire quando il virus non ci sarà più non si riaprirà più, dobbiamo convivere con il Covid, rispettando le regole. Dobbiamo ripartire con l’autorizzazione del mondo scientifico (Cts) ma con riaperture graduali» ha aggiunto Zaia.
Una spiegazione sulle linee guida per le riaperture è venuta poi dall’assessore alla sanità Manuela Lanzarin: «Bar, ristoranti, mondo dello sport, palestre piscine, teatri e cinema: con il gruppo di lavoro stamo lavorando in quest’ordine alle riaperture, cercando di semplificare le linee guida di un anno fa».
Zaia questa mattina, in merito al tema della futura stagione turistica, ha incontrato i giornalisti della stampa estera: «Abbiamo registrato un calo del 54% su 70milioni di presenze in Veneto – ha detto – e gli stranieri valgono il 68% di quei 70 milioni. C’è un incremento delle prenotazioni degli stranieri e io ho ringraziato Anthony Fauci, immunologo statunitense, che ha dichiarato di voler tornare in Italia. Per noi chi ha il vaccino non ha problema, le porte in Veneto saranno aperte e spero anche in Italia. Molti sono preoccupati per mini quarantene, tamponi per entrare ed uscire: le regole non dovranno essere un problema per il turismo, ovviamente nel rispetto della salute pubblica».
Quanto all’idea di rendere Covid-frere delle isole turistiche, Zaia si è detto contrario: «Non esiste che io vada a immunizzare una località a discapito delle altre. Non si sottraggono vaccini agli altri per vaccinare determinate aree»