Zaia: “La prima Giornata dell’Autonomia sarà una pietra miliare”
“I nostri imprenditori dicono che non servono tanto i soldi ma ci servono le idee. È il punto di partenza. Sono convinto che l’autonomia produrrà un cambiamento di approccio culturale per andare, esclusivamente, nella direzione dell’efficienza”. Queste le parole del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, verso la conclusione dell’evento “Prima Giornata dell’autonomia. Verso la concreta attuazione della volontà popolare”, che si è tenuto oggi a Venezia.
Intervistato da Maurizio Belpietro, direttore de La Verità, il Governatore ha aggiunto: “L’autonomia non è la secessione dei ricchi; questa legge quadro non prevede nemmeno di avere più soldi. Ma ci sono nove materie che possiamo trattare subito per acquisirne le competenze e quattordici che potremo farlo dopo la definizione dei Lep. La partita vera si gioca sulla riduzione delle catene decisionali perché consente di essere molto più efficienti nei confronti del cittadino. Questo crea sicuramente economia perché se si elimina l’ufficio complicazioni affari semplici il cittadino vive meglio. L’autonomia è l’esaltazione di tutto quello che oggi non siamo riusciti ancora a valorizzare ed è, quindi una grandissima opportunità. L’autonomia o la realizziamo per scelta o lo dovremo fare per necessità”.
La giornata è iniziata con la lettura di alcuni messaggi, tra cui quello del Ministro Calderoli e della senatrice Maria Elisabetta Alberti Casellati, e con l’intervento in sala del presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti. È proseguito con i contributi di Renato Mason, segretario della CGIA di Mestre, Mario Bertolissi, professore emerito di Diritto costituzionale dell’Università degli Studi di Padova, e la tavola rotonda moderata da Paolo Festuccia, giornalista La Stampa, a cui hanno partecipato Raffaele Bifulco, professore ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Roma Luiss Guido Carli, Andrea Giovanardi professore ordinario di Diritto tributario, presso l’Università degli Studi di Trento, e Ludovico Mazzarolli, professore ordinario di Diritto costituzionale, presso l’Università degli Studi di Udine.