Diciottenne investito di fronte a una gelateria muore 48 ore dopo in ospedale. Donati gli organi
Dopo quasi 48 ore di strenua lotta per la vita ha dovuto desistere Andrea Boschieri, di non ancora 19 anni, il giovane investito da un’auto venerdì sera a Vicenza e trasportato poi in codice rosso all’ospedale San Bortolo. Subito assicurato agli specialisti del reparto di terapia intensive viste le condizioni critiche a causa di un trauma cranico profondo, lo studente vicentino è spirato ieri, domenica 22 maggio.
In virtù dello stato di morte cerebrale, è stato avviato quindi il protocollo per la donazione degli organi con il consenso dei genitori, distrutti dalla tragedia improvvisa e dalla perdita di un figlio ma capaci di dire il loro doloroso sì per lenire la sofferenza di altre famiglie. Un gesto d’amore, prima di tutto.
L’investimento, rivelatosi poi con conseguenze mortali, risale alle 21 di venerdì scorso in strada Ca’ Balbi, vicino al bivio che porta a Settecà. Dalla ricostruzione della polizia locale di Vicenza il quasi 19enne stava attraversando la strada come pedone, da solo, mentre sopraggiungeva in quel momento una vettura condotta da un anziano vicentino che lo ha centrato in pieno, sbalzandolo sull’asfalto a distanza di parecchi metri.
L’impatto è avvenuto sotto gli occhi di più testimoni presenti all’aperto in quel momento, tra cui probabilmente anche alcuni tra i clienti della vicina gelateria Dolcelisa lungo la strada. Immediata la richiesta di soccorsi, mentre chi si trovava in Ca’ Balbi in quel drammatico frangente ha fatto quanto possibile per assistere il ferito a terra. Sotto sotto shock il pensionato alla guida del veicolo che ha colpito Andrea Boschieri, un 89enne della città, verso il quale sarà formalizzata nelle prossime ore, inevitabilmente, l’accusa di omicidio stradale.
Andrea lascia nel lutto tanti amici del capoluogo berico e i compagni di corsi di studi – era prossimo ormai a sostenere gli esami di fine ciclo – e soprattutto i genitori addolorati in queste ore successive alla rottura del filo di speranza rimasto, dopo l’incidente di venerdì sera. Il padre Alessandro Boschieri è in carabiniere in pensione, e insieme alla madre della vittima, di professione estetista e di nome Amneris, come sopra accennato ha autorizzato l’espianto degli organi per concedere almeno a persone malate almeno una chance di sopravvivenza o comunque di una vita migliore, con grande generosità. “Ciao meraviglioso Andrea – scrivono le colleghe e amiche della mamma -. Vorremmo che tu fossi ancora qui a farci compagnia sulla terra. Ma tu ormai hai intrapreso il tuo viaggio verso le stelle e da lassù veglierai sulla tua amorevole mamma Amneris. Ti penseremo per sempre”.