Verso Vicenza-Padova: zone rosse, autobus con scorta e recinzioni a 10 giorni dal derby

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I precedenti recenti del “fuori stadio” a Vicenza non lasciano tranquilli. L’importanza – ma si parla pur sempre e solo di ambito sportivo – della partita L.R. Vicenza-Padova ai fini della classifica di serie C si è “ingigantita” alla luce della rimonta dei biancorossi di Vecchi rispetto alla leader di Andreoletti. E poi, si giocasse anche a bocce sulla spiaggia, il derby veneto tra “V” e “P” sarebbe comunque sentitissimo. Una rivalità accesa e, va detto, eccessiva, che travalica i confini dello sport e “scade” nella cronaca, con la prefettura e la questura beriche a rimboccarsi le maniche per garantire l’ordine in città.

Mancano ancora una decina di giorni al calcio d’inizi a\un turno di campionato da disputare. Domenica, ma il 9 febbraio, la capolista biancoscudata ospita all’Euganeo la penultima della classe, la Pro Patria, e le “vice” battistrada biancorossa è chiamata in visita alla terza forza del torneo, la Feralpisalò, nel Bresciano.

Padova 62 punti, L.R. Vicenza 59, Feralpisalò 45. Questo il podio e questi i punti nel girone A. Ma i “punti” roccati ieri nel briefing sulla sicurezza in funzione del derby veneto del 16/2 sono ben altri. Punto primo: gli autobus riservati ai supporters ospiti saranno a carico della società di casa, una “mossa” inedita in cui effetti saranno da valutare. Poi, verrà addirittura allestita una recinzione ad hoc per la partita, in modo da ergere una sorta di separé extra tra la Curva Nord e il settore dei Distinti, curva che sarà riservata ai padovani. Lo scopo dichiarato è evitare lanci di oggetti verso le gradinate che ospitano solitamente gruppi e famiglie che si recano al Menti. E ancora: misure di controllo speciali per gli ultras più temuti, quelli già colpiti da daspo sportivo (tra questi anche dei pregiudicati), e zone rosse nei varchi di accesso alla zona sportiva, controllati palmo a palmo dagli operatori di Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Carabinieri. Tra questi, anche la stazione dei treni.

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Alla riunione del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico, ospitato in Prefettura, con presenti il “padrone di casa” prefetto Filippo Romano, in questore Francesco Zerilli (per entrambi siamo solo ai primi mesi di lavoro nel capoluogo vicentino), il vertice della GdF Cosmo Virgilio e il comandante provinciale dei Carabinieri Giuseppe Moscati. Presenti al tavolo tecnico anche assessori delegati del Comune di Vicenza e della polizia locale, parti in causa nella gestione dell’evento. Obiettivo primario: scongiurare episodi di guerriglia urbana in città come quelli già visti nel 2018 e nel 2023. Più recenti, al di fuori della storia dei derby di vicinato, i problemi causati da tifosi dell’Avellino e del Taranti meno di un anno fa nel corso dei playoff. E ancora prima con Mantova, Monza e Sambenedettese, per citare i solo gli episodi noti. Tutto sommato tranquillo, invece, il doppio confronto dei playoff del maggio scorso, con il “Lane” a prevalere ed eliminare i “cugini” biancoscudati.

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In questa sede sono state dunque definite le direttive generali, ma che saranno tutte subito rese esecutive per rafforzare il dispositivo generale di sicurezza. Le forze di polizie saranno di pattuglia e di scorta ai mezzi di navette utilizzati per il trasporto dei sostenitori in arrivo in città. Tutti, nessuno escluso. La quota di tifosi che sarà autorizzata ad occupare i settori riservati al Padova si aggira sulle 1.200 unità. Meno di un decimo della capienza totale del Menti. A breve si saprà quanti saranno gli operatori impiegati per garantire l’ordine – si parla di alcune centinaia tra militari e agenti, oltre agli steward interni-, e quali costi dovrà sostenere l’apparato pubblico per una partita di calcio.

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