A quasi due anni dalla rapina all’Eurospar e le molestie al ristorante torna in carcere
Per una volta una notizia di cronaca collegata a un reato predatorio non si conclude con il rilascio a piede libero di un malvivente ma, seppure in differita di quasi due anni ormai, con l’epilogo di giustizia dell’ordine di carcerazione. E una pena da scontare in cella di circa 11 mesi, a carico in questo caso di un 25enne di nazionalità italiana condannato per una rapina commessa a Vicenza alla vigilia del giorno di Ferragosto del 2022.
Si tratta di N.R. – a rendere note le sole iniziali è la Questura berica, che ha reso esecutivo l’ordine di arresto ieri mattina inviando una Volante di polizia al domicilio del giovane -, già macchiatosi antecedentemente all’estate di due anni fa di altri reati di vario tipo e gravità, sia contro il patrimonio che contro la persona.
Il 25enne risiede in un paese della provincia vicentina ma era stato a Vicenza città che lo scorso 14 agosto 2022 aveva fatto parlare di sé, al termine di una serata in cui si è reso protagonista di una serie di atti prima incivili e poi illeciti. Secondo il racconto offerto dal questore berico il malvivente abituale aveva infastidito gli avventori di un ristorante di via Roma, per poi allontanarsi e dirigersi all’interno di un supermercato limitrofo dove è stato “intercettato” dalle guardie giurate ingaggiate al fine di prevenire i furti come quello che si stava perpetrando. Questo perché si rifiutava di pagare la merce presa dagli scaffali, minacciando e poi aggredendo uno degli addetti alla sicurezza.
Le Volanti intervenute in pochi minuti avevano immobilizzato l’allora 23enne , fuori di sé in quell’occasione, mettendogli le manette e notificandogli lo stato di arresto per i reati di rapina impropria, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Un mix che gli era valso, dopo la successiva udienza di convalida dal giudice, prima la concessione dei domiciliari e poi un breve pernottamento in carcere, terminato nel gennaio del 2023, sulla base del mancato rispetto del regime di custodia attenuata.
Successivamente all’udienza di convalida, il soggetto molesto e autore del tentato furto era stato dapprima sottoposto alla misura degli arresti domiciliari poi aggravata da quella in carcere, terminata nel gennaio del 2023. Al termine del processo in Tribunale e Vicenza la sentenza decretata ha imposto una pena maggiore rispetto alla detenzione precedente, motivo per cui il residuo di 10 mesi e 21 giorni dovrà essere giocoforza trascorso in una cella della casa circondariale del quartiere San Pio X nel capoluogo berico.