A Vicenza 333 alloggi pubblici sfitti, ira delle opposizioni. Selmo: “Vergogna, la gente dorme in strada”
A far da contraltare agli “invisibili”, i clochard che vivono e dormono in strada a Vicenza, chi per libera propria scelta e chi per mancanza di alternative, ci sono i visibilissimi alloggi di proprietà pubblica che rimangono desolatamente vuoti. A evidenziarlo con parole di forte protesta nei confronti dell’amministrazione comunale cittadina sono i gruppi di opposizione in consiglio comunale a Vicenza “Da Adesso in Poi” e “Coalizione Civica”, che commentano i dati – diffusi da Ater – sui 333 alloggi censiti come sfitti e, quindi, attualmente senza inquilini all’interno.
Una notizia che “genera rabbia, sgomento, e anche vergogna”. Così si sono espressi in un comunicato di protesta, scritto a quattro mani, Giovanni Selmo e Leonardo Nicolai, i portavoce delle due sigle di minoranza consiliare, dopo aver appreso i numeri riguardo alla disponibilità di spazi abitativi legati agli enti comunali.
“E’ inaccettabile – continuano i due nel testo diffuso stamattina alla stampa – sapendo che c’è gente che, letteralmente, dorme per strada, o in macchina. È un esempio drammatico del fallimento della giunta Rucco: incapace tanto di gestire le emergenze sociali quanto di mantenere il patrimonio pubblico in condizioni tali da poter essere utilizzato”. Un attacco frontale e duro quello sferrato dalla coppia di amministratori qui in vesti di contestatori, con alla mano i dati dell’Ater provinciale, confermati anche da Amcps. Se si guarda all’intera provincia berica gli alloggi liberi di proprietà pubblica sono oltre 600. Sorprende che più della metà, 333 appunto, sia concentrata a Vicenza città.
“In una fase storica così difficile – denuncia il consigliere comunale e presidente della commissione V Giovanni Selmo – in cui contiamo ogni settimana due sfratti in città, in cui ascoltiamo e raccogliamo sempre più frequentemente storie strazianti di persone allo stremo, una tale incuria e incapacità di programmazione è intollerabile. Non è solo un fallimento amministrativo: diventa una responsabilità morale. Abbiamo tutti negli occhi il racconto, uscito sui media pochi giorni fa, di quella coppia finita a vivere nella propria auto: con le lacrime agli occhi chiedevano un mini appartamento in cui potersi sistemare per ricominciare a lavorare con dignità. Questa è la beffarda risposta del Comune di Vicenza”.
Sulla stessa linea il consigliere comunale Leonardo Nicolai: “Il sindaco Rucco e l’assessore al sociale Zocca vadano da queste persone, e dalle altre decine e decine che sono in attesa di un alloggio pubblico, e provino a spiegare loro perché devono rimanere per strada mentre ci sono 333 alloggi pubblici vergognosamente vuoti. Spieghino cosa hanno fatto, perché non hanno messo più fondi, perché non hanno accelerato i lavori di manutenzione e recupero, perché hanno sbagliato programmazione. Siamo stufi delle scuse, delle promesso, dei “faremo”. Il sindaco, gli assessori, gli amministratori nominati dal comune non sono appena arrivati: sono lì da 5 anni. Mentre l’amministrazione dorme chiusa tra i velluti del Palazzo , ci sono famiglie, coppie, donne e uomini che devono dormire al freddo”.