Addio a Sandro Tiberi, “er mediano de Roma” amato dal Menti. Con il Lane i due gol in A


Si è ammainata vicina al soffio del vento del mare una bandiera biancorossa del calcio degli anni ’60. Si è spento in provincia di Ascoli Piceno, dove aveva scelto di vivere dopo il ritiro dalle scena sportive, il “romano” Sandro Tiberi. Un calciatore della vecchia scuola, di ruolo centrocampista di interdizione, che i fan degli amarcord del Vicenza non hanno dimenticato. Cinque le stagioni con indosso la divisa biancorossa, giocando allo Stadio Romeo Menti e onorandola di partita in partita, per un totale di una sessantina di presenze.
Proprio nella fila del Lanerossi di allora, Tiberi provò l’emozione dell’esordio in serie A, con di fronte il Mantova, divenendo un puntello in mediana fatto di temperamento e corsa, pronto a scattare dalla panchina nell’era Scopigno e lasciando più spesso ai compagni la via del gol. In serie A ha realizzato due reti in 126 presente ufficiali. Entrambe indossando la maglia del “Lane”. Romano di nascita e di crescita sportiva nel vivaio della Lupa, ha fatto la gavetta della serie C prima della ribalta, per poi girovagare per l’Italia del pallone dopo l’esperienza – in due atti, dal 1962 al 1966 per quattro stagioni e poi in quella 1970/1971 – nella città berica.
Al Veneto e al Vicentino rimase affezionato, giocando anche per il Marzotto Valdagno e per lo Schio (qui ha disputato gli ultimi incontri da giocatore) nella parte conclusiva della sua carriera di calciatore, per poi di dedicarsi ai ruoli di allenatore per una parentesi negli anni ’80 e di dirigente sportivo in età matura, a lungo al Bologna in Emilia. In serie A ha vestito anche le maglie di club di prima fascia come il Cagliari e l’Atalanta, ma sono varie le società sportive dove ha collaborato che in queste ore lo ricordano con post e articoli sui canali social, omaggiandone la memoria. Tra queste pure il Siena e il Chieti, le squadre del battesimo tra gli adulti.
Sandro Tiberi aveva compiuto 86 anni lo scorso mese di novembre, ed è spirato ad Ascoli. In questa città ha ricoperto il ruolo di responsabile del settore giovanile del club in passato salito fino alla serie A, allenando le giovanili nell’era aurea del presidente Costantino Rozzi. Sempre da allenatore, al Cesena raccolse il testimone della Primavera da un “certo” Arrigo Sacchi. Per Sandro la gioia di vestire l’azzurro in un’unica occasione, con la Nazionale B, in una partita contro il Belgio. Lascia la moglie Liliana e i figli Alfredo, Alessandra, Stefano ed Elena. Il funerale sarà questa mattina nella chiesa San Pietro Martire di Ascoli Piceno.