Agricoltura in ginocchio nel vicentino, raccolta anticipata per scongiurare il peggio
Si potrebbe dire piove sul bagnato se non fosse che il problema riguarda proprio l’acqua. La crisi idrica e la mancanza di precipitazioni sta mettendo in ginocchio l’agricoltura vicentina con i contadini chiamati ad anticipare la raccolta per evitare di rimanere con un pugno di mosche in mano. Le riserve d’acqua non sono infinite e l’impossibilità di irrigare a dovere i terreni induce gli operatori ad una mossa di emergenza.
Nelle campagne della provincia gli agricoltori hanno iniziato a trinciare il mais in anticipo di circa un mese. Il grido di allarme di Coldiretti Vicenza, in riferimento alla grande ondata di caldo con picchi oltre i 40 gradi e vento africano, ha il sapore della beffa. La pioggia caduta nelle ultime ore è insufficiente a dissetare le colture in campo, da mesi nella morsa del calore e le prospettive non sono certo positive.
“In diverse aree del territorio – precisa Coldiretti Vicenza – sono entrate in azione le trinciatrici per tagliare il mais da foraggio, sebbene le piante non siano ancora mature. Una scelta obbligata per gli agricoltori, per evitare di vedere seccare tutto e perdere completamente la produzione”. È una corsa contro il tempo, per cercare di salvare il salvabile. Il settore conta perdite stimate, a livello regionale, in 800 milioni di euro solo sui seminativi. Si registrano cali di circa un terzo per le produzioni di orzo, frumento e riso, mentre le perdite per i foraggi si avvicinano al 50%, anche oltre questa percentuale di per le rese nei raccolti di mais.
“Dove non è stato possibile intervenire con l’irrigazione, le piante non hanno dato alcun frutto – sottolineano i tecnici di Coldiretti Vicenza, impegnati nei controlli sul territorio – e nelle stalle le vacche stanno producendo fino al 20% in meno di latte, ma siccità e caldo minacciano anche le mandrie, che risalgono verso i pascoli di montagna in cerca di erba e temperature più fresche”.
In collina ed in pianura si pensa già all’inizio della vendemmia in anticipo di 15 giorni rispetto alla tabella di marcia. Ai primi di agosto toccherà alle varietà Chardonnay e Pinot nero. Frutta abortita ed ortaggi bruciati confermano che non si salva nemmeno l’ortofrutticoltura. Non sono da meno gli olivi che verso in grave sofferenza. L’olivo, infatti, è una pianta delicata e molto condizionata dai fattori climatici, quindi nel corso del tempo dovrà adattarsi alle mutazioni meteorologiche.
“L’agricoltore deve pensare a nuove tecniche colturali. Nozioni scientifiche imparate a scuola o tradizioni tramandare – conclude Coldiretti Vicenza – non sono più il manuale del contadino. Dobbiamo prepararci all’imprevisto ogni giorno”.