Allarme bomba in stazione treni a Vicenza, ma la telefonata al 113 era di un mitomane (recidivo)
Ha rischiato di fare scattare le misure antiterrorismo e far chiudere lo scalo ferroviario di Vicenza, la telefonata giunta al 113 nel corso della notte alla Questura, da parte di una voce maschile sconosciuta che segnalava la presenza di una non meglio precisata bomba.
Erano le 00.25 di stanotte quando Polfer e polizia di Stato hanno subito attivato i protocolli procedendo però a una fase preliminare di verifica del numero cellulare da cui proveniva la chiamata. Risultato appartenere a un soggetto già noto alle questure di altre località d’Italia e tutt’altro che nuovo a creare allarmismi infondati.
Nel contempo, una pattuglia operativa è stata subito inviata in stazione, per un sopralluogo preventivo. Nessun ordigno esplosivo, a dire della voce telefonica che sarebbe stato ieri “posizionato da un terrorista latitante magrebino”, è stato ritrovato tra i binari e i locali di accoglienza dei viaggiatori, né si è riscontrata alcuna situazione anomala. Tutto ordinario, in ultima analisi, escludendo quindi necessità di interventi di artificieri o di evacuazioni di persone dalla stazione e dintorni in piena notte.
Accertato che si trattava di evidente falso allarme, così come accaduto nei giorni scorsi ad esempio a Venezia e Treviso, una volta risaliti all’identità di un cittadino italiano residente in Calabria, e precisamente a Cosenza, si è appurato che si trattava della stessa persona delle precedenti segnalazioni, altre rivolte anche al di fuori del Veneto oltre alle due citate. Un mitomane, e pure recidivo, già con in capo plurime denunce per procurato allarme, alle quali andrà ad aggiungersene una da parte della Questura del capoluogo berico.
Le motivazioni per cui il 40enne calabrese – è nato nel 1986, il suo nominativo rimane per ora sotto riserbo in quanto persona indagata – agisce in tal modo, rimangono un mistero, e la collezione di “false segnalazioni” è destinata ad aumentare se non verrà fermata questa compulsiva tendenza a creare allarmismi ingiustificati.