Finisce in carcere ma non era lui il pusher: indennizzo dallo Stato per un 24enne
La storia ha dell’incredibile e viene raccontata oggi da Il Giornale di Vicenza: un 24enne è finito in carcere nel giugno 2020 con l’accusa di spaccio di droga, ma si era trattato di uno scambio di persona e ora otterrà un risarcimento dallo Stato. Nikola Vuckovic, di Altavilla, era rimasto ristretto alla casa circondariale di Vicenza per una ventina di giorni, professandosi sempre innocente. Per convincere il giudice che avevano sbagliato proprio persona, il suo avvocato Edoardo Mele ci aveva messo qualche settimana.
L’arresto era avvenuto all’interno di una grande operazione della guardia di finanza, che aveva stretto il cerchio attorno a una banda che si occupava di traffico e smercio di marijuana a ragazzini nell’Ovest vicentino e aveva portato al sequestro di 87 chili di droga e all’arresto di dieci persone.
La vicenda giudiziaria del 24enne, la cui posizione era stata archiviata dopo che si era appurato l’errore, è finita ieri in Corte d’appello di Venezia, che ha disposto che lo Stato lo risarcisca di alcune migliaia di euro. A trarre in inganno finanzieri e magistrato il fatto che il giovane, che non ha mai avuto problemi con la giustizia e ha un regolare lavoro, era stato ripreso in alcuni video girati di nascosto dai finanzieri quando avevano individuato un garage dove le droga veniva tenuta.
Nei filmati un giovane che assomigliava a Vuckovic frequentava il garage. La somiglianza era marcata anche nei documenti ed inoltre il vero sospettato (che è ancora in via di identificazione) abiterebbe vicino alla casa del padre del 24enne. Dai tabulati telefonici, però, non risultavano legami fra il giovane e gli indagati ed inoltre la barba del vero sospettato risultava più lunga di quella del giovane finito in carcere. La polizia giudiziaria stessa aveva corretto l’errore durante un supplemento d’indagine, ma intanto il giovane aveva passato ingiustamente tre settimane da detenuto e ora per questo verrà risarcito.