Sequestrato un arsenale a un imprenditore: fra le armi anche un fucile militare
La guardia di finanza voleva fargli un controllo fiscale ma in azienda gli ha trovato anche cinque fucili, tre pistole, una katana giapponese e 391 proiettili detenuti illegalmente: per questo per un industriale vicentino è scattata la denuncia e il sequestro.
Il controllo è avvenuto presso i locali aziendali di una società di capitali vicentina attiva nella commercializzazione di attrezzature per il giardinaggio: i finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Vicenza, nella sede di Altavilla, in via Retrone 41, hanno rinvenuto e sequestrato un vero e proprio “arsenale” detenuto illegalmente.
In particolare, le ricerche di documentazione fiscale e libri contabili effettuate all’interno della cassaforte aziendale, e poi estese attraverso una ricognizione presso l’abitazione del rappresentante legale della società – F.R., vicentino di 56 anni – hanno portato al rinvenimento di una carabina, un fucile, una doppietta, un fucile ad aria compressa, una pistola, due revolver, una katana giapponese, un mirino ottico di precisione e 391 proiettili di vario calibro.
I finanzieri hanno trovato anche uno “spas“, ossia un fucile a canna liscia calibro 12 a doppia modalità di fuoco (semi-automatica ad alta velocità/pompa) progettato e costruito in Italia secondo le metodiche riservate alla produzione militare, con meccanismo a pompa per sparare colpi non letali a bassa potenza e con calcio retrattile.
I riscontri cercati dai finanzieri hanno appurato che l’imprenditore non aveva formalmente comunicato alle autorità di pubblica sicurezza l’esatto luogo di custodia delle armi e delle munizioni e non aveva nemmeno denunciato il possesso di alcune di esse. Inoltre, l’industriale era sprovvisto di regolare porto d’armi: ai militari delle fiamme gialle ne ha esibito uno scaduto da oltre dieci anni e mai rinnovato.
Quanto rivenuto è stato quindi sequestrato e l’uomo è stato denunciato all’autorità giudiziaria per detenzione abusiva di armi e omessa denuncia della variazione del luogo di detenzione di armi. Il pubblico ministero di turno ha già convalidato il sequestro: armi e munizioni sono state concentrate in appositi spazi nel settore corpi di reato. L’imprenditore è stato segnalato anche alla Prefettura, competente in materia, per le violazioni di carattere amministrativo.